(04-08-10) Vivere bene a quota 5.000, il segreto dei tibetani
I tibetani hanno sviluppato nei secoli 30 geni per resistere all'altitudine,
un mutamento biologico necessario per potersi adattarsi alle estreme condizioni
di vita. L'alta quota assicura longevit? e una vecchiaia pi? attiva, complice
l'aria pulita, cibi sani, movimento quotidiano e ritmi meno stressanti. Lo
studio dell'Universit? di Berkeley, pubblicato sull'ultimo numero della rivista
Science, ? riuscito a spiegare perch? la resistenza alla rarefazione dell'aria,
dove la concentrazione dell'ossigeno ? inferiore fino al 40% rispetto a quella
sul livello del mare, rallenta gli effetti dell'invecchiamento e migliora le
prestazioni degli organi interni. La ricerca ha messo a confronto il Dna di
cinquanta abitanti dell'Himalaya con quello di altrettanti cinesi di etnia han
nati in pianura. Fino ad oggi la scienza aveva gi? scoperto dieci geni che
distinguono i due popoli.
La scoperta del "segreto dei tibetani" non stabilisce solo una diversit?
genetica, politicamente assai delicata, tra i nativi di Lhasa e quelli di
Pechino. Si estende ai 13 milioni di esseri umani che in tutto il mondo vivono
fino a 5 mila metri sopra il livello del mare ed ? destinata a dare nuovo
impulso agli studi sulle malattie causate dalla privazione di ossigeno nel
grembo materno, tra cui epilessia e schizofrenia.
Secondo gli scienziati californiani, i popoli delle vette sono protagonisti
?della pi? rapida mutazione genetica mai accertata? e questo cambiamento ?
?direttamente connesso al modo con cui l'organismo utilizza l'ossigeno. Fra i
30 geni della "vita rafforzata" uno in particolare ? mutato fino a disegnare il
profilo di un super-uomo. Si chiama "Epas1" ed ? noto come il "gene
dell'atleta". Le due varianti principali favoriscono le prestazioni sotto
sforzo e codificano la proteina che, grazie alla capacit? di regolare i livelli
di ossigeno nel sangue, bilancia il metabolismo aerobico e anaerobico. Gli
sportivi ricorrono da anni alla preparazione in quota per aumentare globuli
rossi, emoglobina, eritropoietina ed ematocrito, ma lo studio di Berkeley si
spinge pi? in l?, individuando per la prima volta i geni che trasformano
l'ipossia nel motore di una serie di adattamenti cellulari che migliorano la
salute e rallentano l'invecchiamento.
Fonte: edott.it
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