(25-08-10) Cuore forte e in forma rallenta invecchiamento cervello
Adnkronos Salute - Cuore e cervello sono un binomio imprescindibile. Se il
primo ? forte e allenato, ed ? capace di pompare il sangue in modo ottimale,
pu? infatti rallentare l'invecchiamento cerebrale. Una buona notizia per gli
sportivi e gli appassionati di fitness, che emerge da uno studio condotto dai
ricercatori della Boston University (Usa), pubblicato su 'Circulation'.Dalla
ricerca, per?, emerge anche una cattiva notizia per le persone sane ma un po'
pigre, che hanno un cuore meno allenato: lo scanner rivela infatti che il loro
cervello appare pi? 'vecchio' rispetto a quello dei coetanei con un muscolo
cardiaco pi? 'fit'. Studiando 1.500 persone, il team diretto da Angela
Jefferson ha potuto osservare che il cervello si 'rimpicciolisce' letteralmente
con il passare degli anni. Un processo che pero' non ? uguale per tutti. Un
cuore debole, che pompa meno sangue, 'regala' in media al cervello circa due
anni di pi?. Un effetto che ? stato registrato in persone giovani (in media
intorno ai 30 anni) e sane, che non soffrivano di patologie cardiache, oltre
che in pazienti pi? anziani e affetti da cardiopatie."I participanti coinvolti
nello studio non erano malati, solo un piccolo gruppo soffriva di cardiopatie -
spiega la Jefferson - L'osservazione ha mostrato che circa un terzo del
campione aveva un indice cardiaco basso, e che questo elemento ? collegato a un
ridotto volume cerebrale. Si tratta di un risultato preoccupante, che richiede
ulteriori valutazioni". I ricercatori precisano che i volontari con volumi
cerebrali ridotti - rivelati dalla risonanza magnetica - non presentavano segni
clinici diretti di una alterazione della funzione cerebrale. Ma, secondo gli
scienziati, proprio questo rimpicciolimento potrebbe essere un segno precoce di
qualcosa che non va nel verso giusto. Una spia, insomma, di futuri problemi.
Anche perch? un restringimento pi? grave si verifica di solito in caso di
demenza. Ma in che modo la potenza cardiaca influisce sul volume cerebrale?
Secondo Jefferson ci sono diverse teorie: il ridotto flusso di sangue dal cuore
potrebbe limitare anche quello al cervello, con una minore ossigenazione e un
minor nutrimento per i neuroni. Se ? "troppo presto per diffondere dei consigli
sulla base di questi risultati, la ricerca suggerisce che la salute del cuore e
quella del cervello vanno 'a braccetto'", assicura la studiosa.Il suo team
continuer? a monitorare i soggetti coinvolti nel trial, per capire se e come le
alterazioni cerebrali possano influire su memoria e capacit? cognitive nel
corso degli anni.
Fonte: QUOTIVADIS.IT
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.
Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione