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Le ricerche di Gerona 2005

(24-09-10) Il t? in bottiglia? Buono, ma i polifenoli potrebbero non essere molti




Le quantit? talvolta sono scarsamente rilevanti, anche quando le etichette pubblicizzano il contrario

MILANO - Chi acquista t? in bottiglia pensando di farsi una bella scorta di polifenoli antiossidanti sta probabilmente pagando per qualcosa che non ottiene: uno studio presentato al congresso dell'American Chemical Society dimostra che i contenuti reali di polifenoli nei prodotti imbottigliati sono di parecchio inferiori rispetto agli antiossidanti che si trovano in una tazza di t? appena preparato.
PRIMO STUDIO ? Si tratta del primo studio che ? andato a dosare, attraverso cromatografia liquida, gli antiossidanti nei t? in bottiglia. I ricercatori hanno comprato al supermercato sei tipi di t? in bottiglia, li hanno analizzati e hanno scoperto che in met? dei casi i polifenoli erano praticamente assenti, nell'altra met? ce n'erano talmente pochi da rendere assai improbabile un effetto positivo sulla salute. I polifenoli sono infatti considerati utili al nostro organismo per le propriet? antiossidanti e antinfiammatorie, secondo alcune ricerche avrebbero anche capacit? anticancro e antidiabete. E visto che sulle etichette dei t? in bottiglia il richiamo agli antiossidanti vien fatto spesso e volentieri, in parecchi credono di bere la bibita e farsi del bene. Non ? sempre vero: ?In mezzo litro dei prodotti che abbiamo analizzato si trova una quantit? di polifenoli variabile da 3 a 81 milligrammi. Una tazza media di t? verde o nero pu? contenere dai 50 ai 150 milligrammi di polifenoli: significa che in qualche caso, per ottenere l'equivalente in polifenoli di una tazza di t? appena preparato, bisognerebbe bere 20 bottiglie di t??, sintetizza l'autore, Shiming Li.
CALORIE ? Li ? ricercatore in un'azienda biotecnologica statunitense che si occupa di prodotti dietetici per specifiche patologie e che sta per lanciare sul mercato un t? nero con spiccate capacit? antinfiammatorie grazie all'elevato contenuto in polifenoli. Non ? insomma uno studio del tutto privo di secondi fini (screditare gli avversari commerciali prima del lancio di un prodotto ? una strategia di marketing che d? i suoi frutti), ma forse un po' di cautela nel credere a quanto promettono le etichette ci vorrebbe. Le vendite di t? sono quadruplicate dal 1990 a oggi, proprio sulla spinta delle ricerche scientifiche che hanno dimostrato le capacit? antiossidanti della bevanda: si parla per? del t? fatto in casa, il t? in bottiglia sembra tutta un'altra storia. Per un motivo ben preciso: ?I polifenoli sono amari e astringenti, due caratteristiche che non sono molto gradite ai consumatori e che i produttori cercano di limitare al massimo nelle bevande in bottiglia. Per farlo il metodo pi? semplice ? uno: aggiungere poco t?. La bibita ? pi? dolce e ?morbida? sul palato, ma ovviamente conterr? meno polifenoli. Per di pi?, una volta preparato il t? i polifenoli si degradano e scompaiono velocemente: i tempi e i modi di produzione della bevanda possono quindi incidere tantissimo sul contenuto finale di antiossidanti?, spiega Li. Il ricercatore sottolinea che oltre a essere poveri di polifenoli, i t? in bottiglia sono una miniera di zuccheri e quindi di calorie, senza contare eventuali coloranti o altro. ?Chi ? attento alla salute dovrebbe ridurne il consumo, anzich? aumentarlo sperando di prevenire le malattie grazie ai polifenoli che contengono?, dice il ricercatore. Meglio insomma la consueta tazza preparata in casa: una bustina di t?, che pesa in media poco pi? di due grammi, contiene fino a 175 milligrammi di polifenoli. E sorseggiando un t? appena fatto ce ne beviamo una gran parte.

Fonte: Elena Meli ( corriere della sera.it)

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