(25-09-10) Per diabetici raddoppiano rischi ricovero per problemi cuore
(Adnkronos Salute) - Il ricovero ? una 'spada di Damocle' molto pi?
minacciosa per gli italiani affetti da diabete: il numero di ospedalizzazioni
che coinvolge questi pazienti rispetto alla popolazione generale ? infatti
circa due volte maggiore per le complicanze cardio-vascolari e cerebro-
vascolari, ma ? addirittura 6-8 volte maggiore per quanto riguarda le
amputazioni e 3-4 volte maggiore nel caso delle complicanze renali. E' quanto
emerge da uno studio condotto su circa 9 milioni di cittadini promosso dall
Istituto Mario Negri Sud, che ha coinvolto 20 Asl dell'Italia centro-
meridionale."Lo studio - ha spiegato oggi a Roma Antonio Nicolucci, capo
Dipartimento di Farmacologia clinica ed epidemiologia del Consorzio Mario Negri
Sud, in occasione di una conferenza stampa sul tema del diabete - ? stato
avviato per avere unidea pi? precisa di quanto oggi il diabete gravi in
termini di costi assistenziali, sociali ed economici. Nel giro di pochi anni,
in Italia lincidenza della malattia trattata farmacologicamente ? passata dal
3-3,5% al 5-6% e i dati delle prescrizioni mostrano come nel Sud,
particolarmente in Sicilia ma anche in Puglia, ci siano aree in cui la
prevalenza ? superiore all8%. Era importante disporre di dati aggiornati per
capire se, ancora oggi, nonostante tutti i progressi fatti in termini di nuove
terapie disponibili, persista un distacco in termini di ricoveri in ospedale
per le persone affette da complicanze da diabete rispetto alla popolazione
generale, a parit? ovviamente di et? e sesso. Dati alla mano, Nicolucci
puntualizza: "Limpressionante aumento dellincidenza del diabete indica che
nei prossimi anni dovremo far fronte a un carico assistenziale ancora pi?
gravoso. Ci? significa che quanto maggiore sar? lincidenza e il numero dei
pazienti che avranno bisogno di cure, tanto pi? sar? difficile garantire un
equit? di accesso e di trattamento a tutte le persone".Fra i problemi pi? gravi
per i diabetici, il mancato controllo della malattia: "Le cause sono molteplici
- evidenzia l'esperto - e sicuramente entrano in gioco fattori legati sia al
paziente sia allatteggiamento del medico. Da molto tempo ? noto il fenomeno
della cosiddetta 'inerzia terapeutica': il medico si mostra riluttante all
intensificazione delle cure, di solito con un ritardo di circa 2 anni, anche di
fronte a valori di emoglobina glicata, lindicatore pi? fedele di controllo
metabolico, che iniziano a mostrarsi insoddisfacenti. Unaltra causa, in parte
legata allinerzia, ? da ricollegare al fatto che le terapie disponibili
producono una serie di effetti poco graditi al paziente: da una parte laumento
di peso e dallaltra il rischio di ipoglicemie. Purtroppo molti dei farmaci
disponibili provocano uno o laltro di questi effetti, se non entrambi. Si
tratta di un vero circolo vizioso, dal momento che insistere con il paziente
per indurlo a perdere peso e poi somministrargli farmaci che lo fanno
ingrassare di fatto vanifica gli sforzi che il medesimo mette in atto per
seguire le raccomandazioni del medico".
Fonte: quotivadis.it
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.
Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione