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Le ricerche di Gerona 2005

(09-10-10) L?aglio aiuta a prevenire l?insorgenza di cardiomiopatia nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.




Lo afferma uno studio pubblicato dal Journal of Agricultural and Food Chemistry.
Le cardiomiopatie costituiscono un gruppo eterogeneo di malattie del miocardio che attraverso lo sviluppo di disfunzioni elettriche e/o meccaniche a carico del muscolo cardiaco determinano spesso (ma non sempre) l'instaurarsi di fenomeni di ipertrofia o dilatazione delle camere ventricolari: questo in ultima analisi ha come esito lo scompenso cardiaco o la morte improvvisa del paziente. Le cardiomiopatie sono tra le principali cause di morte nei pazienti con diabete di tipo 2.
Che l?aglio fresco (non essiccato n? fritto) abbia un effetto salutare sul cuore e sul sistema cardiovascolare ? cosa ben nota agli scienziati. Il merito sarebbe di una sostanza nota come solfuro di idrogeno (H2S) che viene liberata dai globuli rossi a contatto con i polisolfuri contenuti nell?aglio. Si stima che l?assunzione di polisolfuri pari a quelli contenuti in due spicchi d?aglio di grandezza media permetta una dilatazione del 72 per cento delle pareti dei vasi sanguigni, causando una importante diminuzione della pressione sanguigna e conseguentemente diminuendo il rischio cardiovascolare. Con una supplementazione dai 600 ai 900 mg giornalieri per 12-23 settimane si giunge a una diminuzione della pressione sistolica in media di 4,6 mm Hg nella popolazione generale. Negli ipertesi la diminuzione media ? di 8,4 mm Hg (interessante questo fenomeno per cui pi? la pressione sistolica media ? elevata in una persona pi? la supplementazione di aglio ha effetto, esattamente come succede per i farmaci ACE inibitori). Come agisca l?H2S non ? del tutto chiaro, ma si ritiene che il meccanismo molecolare abbia a che fare con i processi di blocco del danno ossidativo a livello cellulare. ?Il ruolo dell?aglio nella prevenzione cardiovascolare, nel rallentare la progressione dei tumori e contro molte altre patologie ? ben documentato?, dichiara David Kraus, professore alla University of Alabama.
I ricercatori della China Medical University di Taiwan coordinati da Hsiu-Chung Ou hanno per? concentrato la loro attenzione sulla capacit? dell?aglio di prevenire le cardiomiopatie nei diabetici e hanno somministrato a topi di laboratorio con diabete indotto da streptozotocina (un antibiotico che ha effetti devastanti sulla funzionalit? del pancreas) olio di aglio (0, 10, 50, o 100 mg/kg di peso) ogni 2 giorni per 16 giorni. Un gruppo di topi senza diabete ? stato usato come gruppo di controllo. Dopo aver misurato la risposta contrattile cardiaca di tutti i topi mediante ecocardiografia e l?apoptosi (necrosi cellulare) nel muscolo cardiaco mediante una sofisticata tecnica diagnostica nota come TUNEL (Terminal Uridine deoxynucleotidyl transferase dUTP Nick End Labeling) ? emerso che la somministrazione di olio di aglio ha una netta azione protettiva contro l?insorgenza di cardiomiopatia.

Fonte: Ou HC, Tzang BS, Chang MH et al. Cardiac contractile dysfunction and apoptosis in streptozotocin-induced diabetic rats are ameliorated by garlic oil supplementation. Journal of Agricultural and Food Chemistry 2010; doi: 10.1021/jf101606s.
David Frati

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