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Le ricerche di Gerona 2005

(14-10-10) Celiaci non si nasce, si diventa



Non si ? mai troppo vecchi per diventare celiaci. Pane, pasta e pizza possono diventare nostri "nemici" anche da anziani perch? la celiachia si sviluppa sempre pi? spesso in et? adulta o perfino avanzata: lo dimostrano i risultati di un ampio studio epidemiologico condotto da ricercatori italiani del Center for Celiac Research dell'universit? di Baltimora, negli Stati Uniti, in collaborazione con l'universit? Politecnica delle Marche di Ancona, la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, il Women & Children's Hospital di Buffalo ed il Quest Diagnostics Inc. di San Juan Capistrano in California.
I dati, che saranno pubblicati domani sulla rivista Annals of Medicine, sono stati ottenuti su 3500 cittadini americani di cui i ricercatori conservavano campioni di sangue raccolti nel 1974, quando gi? tutti erano entrati nell'et? adulta; gli stessi soggetti sono stati analizzati poi a quindici anni di distanza, nel 1989.
"Il numero di persone con marcatori sierologici positivi per celiachia ? raddoppiato in quindici anni, passando da un caso su 501 nel 1974 a uno ogni 219 nel 1989: soggetti che al primo test erano risultati negativi alla celiachia, quindi, avevano sviluppato l'intolleranza negli anni successivi - spiega il coordinatore della ricerca Alessio Fasano, direttore dell'University of Maryland's Mucosal Biology Research Center e del Celiac Research Center -. Questi dati dimostrano anche che la frequenza di celiachia ? in costante aumento: nel 2003 abbiamo verificato che il numero di pazienti con intolleranza al glutine ? salito a un caso ogni 133".
"I nostri dati mostrano che all'aumentare dell'et? l'incidenza di celiachia cresce in parallelo - interviene Carlo Catassi dell'Universit? Politecnica delle Marche ad Ancona, condirettore del Center for Celiac Research e membro della Fondazione Celiachia - Questi risultati confermano dati precedenti raccolti in Finlandia, secondo cui la frequenza di celiachia negli anziani ? almeno due volte e mezzo superiore rispetto a quella della popolazione generale, e ribaltano il concetto diffuso secondo cui la perdita di tolleranza nei confronti del glutine avvenga per lo pi? nell'infanzia: non si nasce necessariamente celiaci, la malattia pu? manifestarsi a qualsiasi et?".
"I fattori ambientali che potrebbero avere un ruolo nella comparsa dell'intolleranza al glutine sono numerosi - aggiunge Catassi - E' probabile che sia implicato il miglioramento delle condizioni igieniche nei Paesi sviluppati, che potrebbe alterare la capacit? di risposta immunitaria dell'organismo. In alternativa, potrebbe avere un ruolo l'aumento del consumo di prodotti contenenti glutine; l'ipotesi pi? probabile, al momento, pare per? la presenza sul mercato di cereali molto ricchi di frammenti tossici di glutine".
Fonte: pagine mediche.it
Commento del Dr Parisi: Un? altro aspetto forse piu? importante e tralasciato ? quello della perdita del sistema tradizionale di produrre il pane con lievito madre o acido (saccaromiceti e lattobacilli) che comporta una predigestione proteica, facilitata anche dalla lunga durata del processo fermentativo; questo determina una minore attivit? allergenica e favorisce una flora intestinale benefica.
Il lievito di birra ( solo saccaromiceti) usato nell? odierna panificazione o i lieviti chimici dei prodotti da forno possono essere al contrario causa di maggiore attivit? allergenica e piu? alto rischio di insorgenza di celiachia o intolleranze in soggetti predisposti. E aggiungiamo che i prodotti che l' agricoltura ha prodotto sono innaturali per la genetica del genere umano!
Per approfondimenti vedi: Alimentazione e patologia Darwiniana. G. Ballarini Ed. Mattioli

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