(05-05-06) Calcio e vitamina D non riducono fratture in soggetti a rischio
L'integrazione di calcio e vitamina D3 non riduce le fratture nei soggetti a rischio, e pertanto questa pratica non ? supportata per la prevenzione di nuove fratture in anziani precedentemente mobili. Le strategie per la prevenzione secondaria dovrebbero dunque battere altre strade: il principale intervento farmacologico consiste negli agenti anti-riassorbimento, come i bisfosfonati, che di rado sono stati valutati in soggetti che non hanno assunto calcio o vitamina D. Questi due elementi vengono spesso raccomandati, da soli o in combinazione, per la prevenzione delle fratture osteoporotiche: un loro inadeguato apporto potrebbe aumentare il rischio di frattura aumentando il riassorbimento e la perdita d'osso tramite iperparatiroidismo secondario, e la vitamina D3 potrebbe anche proteggere dalle cadute che producono fratture. Bench? negli studi presentati non sia stata rilevata alcuna prova di benefici per le donne anziane che vivono in comunit? e ricevono integrazione di vitamina D3 e calcio, non ? possibile escluderne un effetto clinicamente significativo a causa degli intervalli di confidenza relativamente ampi applicati.
Lancet online 2006, pubblicato il 28/4; BMJ. 2005; 330: 1003-6
Fonte: DoctorNews
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