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Le ricerche di Gerona 2005

(05-05-06) Spunti dal: 58th Annual Meeting American Academy of Neurology



Malattia di Alzheimer e Demenza

L?obesit? nella media et? pu? aumentare il rischio di Alzheimer.
Sono state esaminate le cartelle cliniche di quasi 9000 individui.
I soggetti che sono risultati obesi nel 1964 hanno presentato una probabilit? 2-3 volte maggiore di sviluppare la malattia di Alzheimer.

Il declino cognitivo ? risultato correlato ai livelli plasmatici dell?ormone leptina.
In uno studio di quasi 3000 soggetti anziani seguiti per 5 anni, quelli con livelli pi? bassi di leptina hanno presentato un maggiore declino nelle capacit? cognitive rispetto a quelli con alti livelli.

Gli ormoni sessuali possono avere un ruolo nel rischio di declino cognitivo.
In uno studio di quasi 800 uomini e donne, le donne con i pi? bassi livelli di estradiolo hanno presentato un pi? rapido declino cognitivo rispetto alle donne con pi? alti livelli.
Nessun effetto dell?estradiolo ? stato osservato negli uomini, e nessun effetto ? stato osservato per il testosterone in entrambi i sessi.


Malattia di Parkinson

I pazienti con malattia di Parkinson, che sono dediti al gioco e che assumono agonisti della dopamina, sono a pi? alto rischio di diventare giocatori compulsavi.
Un?indagine compiuta su 180 pazienti ha mostrato che circa il 6% di coloro che assumevano un agonista della dopamina, da solo o in combinazione con Levodopa, sono diventati giocatori compulsivi rispetto ai pazienti trattati solamente con Levodopa.
I soggetti che hanno sviluppato questo comportamento compulsivo giocavano per scopi ricreativi prima di iniziare il trattamento con un agonista della dopamina.


Neuropatia prediabetica

Cambiamenti nella dieta e nell?esercizio fisico possono aiutare a revertire la compromissione sensoriale, oltre a ridurre il dolore nei pazienti con neuropatia da alterata tolleranza al glucosio.
Questa condizione ? tipica dei pazienti che successivamente sviluppano diabete.
Cambiamenti nella dieta e nell?esercizio fisico hanno gi? dimostrato di produrre benefici nei pazienti con diabete.
Uno studio compiuto su 32 pazienti ha dimostrato che gli stessi accorgimenti applicati ai soggetti con diabete hanno migliorato la stimolazione cutanea, ridotto il dolore, ed erano associati ad un miglioramento della tolleranza al glucosio nei soggetti con neuropatia prediabetica.

Fonte: American Academy of Neurology - Xagena - NeurologiaOnline.net - MedicinaNews.it

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