(07-11-10) Ictus 'questo sconosciuto' per 6 italiani su 10
Quasi tutti credono di sapere di cosa si tratta, ma l'ictus in realt? ? davvero 'sconosciuto' agli italiani: sei su dieci non sanno indicare esattamente cosa sia.
E' quanto emerge dall'indagine 'i costi sociali e i bisogni assistenziali dei malati di ictus cerebrale' condotta dal Censis e dalla federazione Alice Italia onlus, insieme al Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche dell'Universit? di Firenze.
Dall'indagine emerge che il 77% degli italiani dichiara di saper dare una definizione della malattia ma la convinzione di essere in grado di identificare la malattia si rivela alla prova dei fatti in parte fallace: solo nel 55,8% dei casi l'ictus viene propriamente definito come una malattia del cervello, il 14,2% ritiene che si tratti di una tipologia di infarto cardiaco, l'11,6% pensa che sia una malattia del sangue, mentre una quota, seppure marginale comunque significativa e pari al 4,3% lo classifica come malattia degenerativa al pari dell'Alzheimer o del morbo di Parkinson.
Considerando dunque il totale del campione, solo il 43% di esso ha dimostrato di sapere effettivamente di cosa si parli (ossia il 55,8% del 77,0%, dunque quei rispondenti che hanno indicato di sapere cosa sia l'ictus e che lo hanno identificato come una malattia del cervello).
Per quanto riguarda la capacit? di riconoscere i sintomi che possono essere causati da un accidente cerebrovascolare, gli intervistati indicano nel 68,7% dei casi l'improvvisa paralisi di un lato del corpo, nel 58,8% dei casi l'improvvisa difficolt? a parlare o a comprendere quello si ascolta, mentre si ferma all'11,0% dei casi un improvviso problema di vista o cecit?.
Infine, per quanto concerne la conoscenza dei fattori pi? determinanti per la possibilit? di guarigione dall'ictus, il 71,9% dei rispondenti ha indicato la tempestivit? dei soccorsi e delle cure d'emergenza, mentre raccolgono quote molto simili di indicazioni l'accuratezza della diagnosi (18,8%), l'invio in tempi brevi ad un reparto specializzato (18,5%) e la qualit? delle terapie riabilitative (18,0%).
Il 14,8% cita l'instaurazione tempestiva di una terapia specifica quale la trombolisi, mentre ? un rispondente su 10 a fare riferimento alle condizioni di salute generale del paziente (il 10,3%).
Se va sottolineato che, comunque, la tempestivit? dei primi soccorsi e delle cure d'emergenza rappresenta un aspetto cruciale per la sopravvivenza, ancor prima che per la guarigione, in caso di ictus, i dati evidenziano come la grande maggioranza degli intervistati ignori l'importanza determinante della terapia specifica (trombolisi) in una stroke unit nelle prime ore dopo l'evento per salvare il paziente e contenere i danni della malattia.
Fonte: paginemediche.it
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