(16-11-10) Maggiore mortalit? nei coronaropatici con basso testosterone
Circa un quarto degli uomini con malattia coronarica presenta un deficit di
testosterone; questi soggetti hanno un rischio di morte per tutte le cause e di
origine vascolare pi? che raddoppiato. Prima di raccomandare un eventuale
terapia ormonale sostitutiva androgenica, per?, occorrono trial prospettici pi?
ampi che ne verifichino l'efficacia sulla sopravvivenza. Sono le conclusioni
tratte da Kevin S. Channer, del Royal Hallamshire hospital di Sheffield (UK),
coautore di uno studio effettuato su 930 pazienti consecutivi affetti da
malattia coronarica, che erano stati inviati a un centro cardiotoracico per
un'angiografia e ai quali sono stati misurati i livelli sierici di testosterone
totale e biodisponibile. La prevalenza globale di carenza dell'ormone sessuale,
definita da un cut-off di testosterone biodisponibile di 2,6 nmol/l, ?
risultata del 20,9%; con un cut-off di testosterone totale <8,1 nmol/l si ?
attestata su 16,9% mentre, usando entrambi i parametri, la prevalenza ? salita
fino al 24,0%. Dopo un follow-up di circa sette anni, si ? evidenziato un
eccesso di mortalit? nel gruppo con deficit androgenico rispetto agli altri
pazienti: 21% contro 12%. Un basso livello sierico di testosterone
biodisponibile ? risultato in grado di influenzare il tempo intercorrente fino
al decesso per cause vascolari o per tutte le cause, con un rapporto di rischio
di 2,2 rispetto ai livelli normali. Altri fattori apparsi capaci di modificare
il medesimo parametro sono: in senso protettivo la terapia con acido
acetilasalicilico o beta-bloccanti, in senso negativo la presenza di una
disfunzione ventricolare sinistra.
Fonti:
Heart, 2010; 96(22):1821-5
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