Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(24-11-10) Efficace l'esercizio intensivo per pazienti diabetici




Nei pazienti con diabete di tipo 2, una strategia d'intervento basata
sull'esercizio intensivo si dimostra efficace nel promuovere l'attivit? fisica
e migliorare il livello di emoglobina A1c (HBA1c) e il profilo di rischio
cardiovascolare. Al contrario, una strategia che preveda il solo counseling,
sebbene in grado di favorire livelli di attivit? fisica in linea con le attuali
raccomandazioni, risulta di efficacia limitata sui fattori di rischio
cardiovascolari: in questi casi ad alto rischio appare necessario instaurare un
maggiore volume di attivit? fisica. La questione ? stata approfondita da
Stefano Balducci e Giuseppe Pugliese dell'ospedale Sant'Andrea, universit? La
Sapienza di Roma, insieme ad altri colleghi e in collaborazione con le
universit? di Padova, Perugia e del Consorzio Mario Negri sud di Santa Maria
Imbaro (Chieti), attraverso l'Italian diabetes exercise study svolto su 606
pazienti con uno stile di vita sedentario e affetti da diabete mellito di tipo
2 e sindrome metabolica, arruolati in 22 centri di diabetologia. Gli autori
hanno randomizzato i pazienti in un gruppo "esercizio", in cui era previsto un
training aerobico e di resistenza sotto la guida di un supervisore pi? un
counseling strutturato sull'esercizio fisico, e in un gruppo "di controllo"
basato solo sul counseling. Lo studio, della durata di un anno, ha evidenziato
che il volume medio di esercizio fisico era significativamente maggiore nel
gruppo "esercizio" rispetto al gruppo "controllo": l'equivalente metabolico
delle ore di attivit? per settimana era rispettivamente pari a 20,0 e 10,0.
Rispetto al gruppo di controllo, l'esercizio fisico supervisionato ha prodotto
significativi miglioramenti, in termini di differenze medie, della fitness
fisica, del livello di HbA1c (-0,30%), della pressione arteriosa sistolica
(-4,2 mm Hg) e diastolica (-1,7 mm Hg), della colesterolemia Hdl (3,7 mg/dl) e
Ldl (-9,6 mg/dl), del girovita (-3,6 cm), dell'indice di massa corporea,
dell'insulinoresistenza, dell'infiammazione e dei punteggi di rischio. Tutti
questi parametri sono apparsi solo marginalmente migliorati nei controlli.

Fonti:
Arch Intern Med, 2010; 170(20):1794-803
doctornews33

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili