(08-12-10) Frequenza cardiaca a riposo marker di ipertensione
L'aumento della frequenza cardiaca a riposo risulta associato all'incremento
dei valori di pressione arteriosa. Tale evidenza, ricavata da un'ampia
popolazione, supporta l'ipotesi che l'influsso esercitato dalla frequenza sulla
mortalit? cardiovascolare possa essere mediato da un elevato livello pressorio.
? questo il risultato ottenuto da Longjian Liu e collaboratori del
Cardiovascular disease and alimentary comparison (Cardiac) study group dell'Oms
(Organizzazione mondiale della sanit?), i quali hanno analizzato i dati
relativi a 8.541 soggetti di et? compresa tra 48 e 56 anni. Al termine
dell'elaborazione, si ? visto che valori aumentati di frequenza cardiaca sono
associati in modo significativo con incrementati valori pressori sia sistolici
sia diastolici in entrambi i sessi. I risultati complessivi, in particolare,
suggeriscono che all'incremento di ogni unit? di frequenza cardiaca (battito al
minuto) si associ l'aumento di 0,27 mmHg di pressione sistolica e di 0,09 mmHg
di pressione diastolica nel campione totale, e di 0,203 mmHg di pressione
sistolica e di 0,252 mmHg di pressione diastolica nel sottogruppo in cui sono
stati esclusi individui che fanno uso di farmaci antipertensivi.
Fonti:
Int J Cardiol, 2010; 145(1):73-4
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