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Le ricerche di Gerona 2005

(12-01-11) Resveratrolo e sindrome metabolica: a tavola col vino rosso



Il vino rosso, grazie al suo elevato contenuto in resveratrolo, noto per il
suo notevole potenziale antiossidante, ? diventato famoso per i suoi effetti
benefici nella protezione dall'aterosclerosi cardiovascolare. In una recente
sperimentazione in vitro, il resveratrolo ha dimostrato un effetto sugli
adipociti associato ad un'attivit? antinfiammatoria, due azioni determinanti
nell'insorgenza e nel decorso della sindrome metabolica che consegue
all'obesit?.
La fama del resveratrolo ? cominciata nel 1992 quando divenne uno dei
protagonisti del cosiddetto "French Paradox", un'espressione coniata per
l'occasione dai ricercatori dell'Universit? di Bordeaux, in Francia , che per
primi evidenziarono gli effetti benefici del consumo di vino rosso sul rischio
d'insorgenza delle cardiovasculopatie aterosclerotiche.
Anni dopo, il resveratrolo, riaccese la fantasia dei ricercatori quando un
gruppo di americani di Harvard evidenzi? che il resveratrolo era in grado di
allungare la sopravvivenza dei lieviti (microrganismi unicellulari fermentativi
che si riproducono per gemmazione appartenenti al regno dei funghi) che sono
utilizzati nella vinificazione per la fermentazione del mosto.
Vino rosso e obesit?
Di recente il resveratrolo ha dimostrato nuovi effetti in vitro come medium di
colture di cellule adipose provenienti da espianti da soggetti obesi. Gli
adipociti sotto l'effetto del resveratrolo aumentano la produzione di
adiponectina e di alcune altre sostanze attive (adipocitoKine e interleukine)
che sono implicate nei processi infiammatori e metabolici che sostengono la
sindrome metabolica. I ricercatori dell'Universit? di Aarhus in Danimarca,
hanno dimostrato in proposito che sotto l'effetto del resveratrolo alcune
secrezioni degli adipociti si modificano in senso antinfiammatorio. Ora,
commentano i ricercatori stessi, ? difficile affermare con certezza che quanto
? stato osservato per la prima volta in vitro si possa ripetere anche in vivo,
tuttavia non ? da escludere. Questa prima evidenza sarebbe molto promettente
per l'impiego futuro del resveratrolo nei soggetti obesi. Ogni previsione,
per?, al momento ? prematura: quali dosi di resveratrolo per averne l'effetto
terapeutico? Si pu? forse ipotizzare che nella dieta degli obesi il
resveratrolo, in forma di modeste quantit? di vino rosso, possa innescare le
attivit? metaboliche benefiche viste in vitro, o sugli animali? Di certo una
dieta variata con pi? nutrienti protettivi, o funzionali ha gi? dimostrato il
beneficio clinico.

Autore: Patrizia Maria Gatti

Fonte: Nutraingredients.com International Journal of Obesity Volume 34, Pages
1546-1553; doi:10.1038/ijo.2010.98 "Anti-inflammatory effect of resveratrol on
adipokine expression and secretion in human adipose tissue explants" Authors:
J. Olholm, S.K. Paulsen, K.B. Cullberg, B. Richelsen, S.B. Pedersen

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