(03-02-11) Il secondo parere serve al malato, ma anche al medico
Il secondo parere ? un lusso o ? un diritto del malato? Di fronte alla
diagnosi di una malattia grave nasce il bisogno di una conferma, di un
confronto che sia anche conforto. ? importante che in quel momento il
professionista sappia dare consigli sul da farsi, sulle diverse opzioni, sulle
possibilit?. E' giusto non solo accettare ma anche consigliare un secondo
parere medico e guidare il paziente anche in questo.
Secondo molti ? uno spreco di risorse, che crea confusione e rischia di
screditare il valore del primo parere. Nei Paesi anglosassoni, in Francia e
nella maggior parte dei Paesi europei la second opinion ? una pratica comune,
naturale, che non scandalizza nessuno. Nel sistema sanitario americano, basato
sulle assicurazioni private, in molti casi ? addirittura obbligatoria, tutti i
principali centri di eccellenza forniscono questo servizio in varie specialit?
e le linee guida delle associazioni mediche lo raccomandano. In Italia il
Servizio sanitario ignora il secondo parere e non ? previsto alcun rimborso.
Sandro Mattioli, specialista di chirurgia generale all'universit? di Bologna,
in collaborazione con Luigi Bolondi, ordinario di clinica medica, sta
organizzando per il prossimo 11 febbraio un convegno dal titolo Mobilit?
sanitaria e second opinion, per conto della Societ? medico chirurgica della
citt?. A Ravenna ? stata avviata una sperimentazione dall'Azienda Usl locale
cos? da garantire il secondo parere di uno specialista ai pazienti. Qui il
Servizio Sanitario Nazionale riconosce l'importanza della seconda opinione e la
fornisce come prestazione gratuita per il cittadino.
Fonte: edott.it
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