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Le ricerche di Gerona 2005

(09-02-11) Osteoporosi e dieta abituale




In Italia, secondo le stime dell'ultimo studio epidemiologico multicentrico
nazionale, ESOPO, il 23% delle donne di oltre 40 anni e il 14% degli uomini con
pi? di 60 anni ? affetto da osteoporosi. Per le donne e a partire gi?
dall'adolescenza, dunque, sarebbe necessario intervenire sul territorio con
programmi educativi e preventivi per una precoce e sostanziale correzione dello
stile di vita.
Nel nostro Paese, l'attivit? di sorveglianza e prevenzione ? allineata con le
strategie indicate dall'OMS (Active aging), che promuove un approccio
all'invecchiamento fondato sull'ottimizzazione delle opportunit? di salute,
sulla partecipazione e sulla sicurezza per migliorare la qualit? della vita
delle persone ultra 64enni. Per raggiungere questo obiettivo, in Italia, si
prosegue coi lavori del sistema di sorveglianza Passi d'Argento, un progetto
che ha da poco concluso la seconda indagine multi-regionale. Dai dati
preliminari relativi al 2010, in particolare quelli che riguardano gli stili di
vita, si stima che molti ultra 64enni possono migliorare molto il loro attuale
livello: 1 su 10 fuma, 2 su 10 sono bevitori a rischio e 9 su 10 non consumano
abbastanza frutta e verdura. Tuttavia, troppo poche sono le informazioni che
gli anziani ricevono da parte degli operatori sanitari sui rischi legati ai
comportamenti non salutari. In media, 2 ultra 64enni su 10, hanno problemi
funzionali con la vista, l'udito, e la masticazione (solo 1 su 3 va dal
dentista).
Per individuare e monitorare le persone a rischio di osteoporosi, la
determinazione dello stato nutrizionale, completata da tutte le misure
antropometriche, non pu? prescindere dalle misure del pattern dietetico
abituale che sono indispensabili per un intervento successivo mirato ed
efficace. In questa direzione sono nati diversi progetti europei centrati sulla
sorveglianza della dieta abituale della popolazione, soprattutto quella
femminile. Per esempio, i ricercatori inglesi del Bone and Musculoskeletal
Research Programme (Division of Applied Medicine, University of Aberdeen, UK)
hanno esaminato 3236 donne scozzesi dai 50 ai 59 anni. Le donne coinvolte,
sono state valutate attraverso le misure antropometriche e attraverso un
questionario sulle abitudini alimentari (validated food frequency
questionnaire). Sono stati cos? evidenziati 5 pattern dietetici abituali, 3
dei quali venivano analizzati nella composizione in nutrienti. Si ? quindi
dimostrato che le donne con le abitudini alimentari pi? salutari - dieta pi?
ricca di frutta e verdura - avevano anche una buona densit? ossea. Mentre le
donne con densit? ossea scarsa erano quelle che dichiaravano una dieta abituale
molto povera di vegetali, di nutrienti essenziali e spesso basata su snack e
cibi molto raffinati e trasformati.

Autore: Patrizia Maria Gatti
Fonti: ISS ? Epicentro Centro nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e
Promozione della Salute
Eur J Clin Nutr. 2010 Dec 22. [Epub ahead of print] Dietary patterns, bone
resorption and bone mineral density in early post-menopausal Scottish women

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