(26-02-11) E la fame vien di notte
Il sonno gioca un ruolo importante sul bilancio energetico, com'? stato
dimostrato su animali di laboratorio e recentemente anche sull'uomo in diversi
studi, che hanno evidenziato come la restrizione del sonno notturno comporti un
guadagno in peso. Sebbene le correlazioni esistenti tra sonno e obesit? siano
ormai ben documentate, i lavori che approfondiscono i meccanismi sottesi, sono
ancora pochi.
Alcuni studi hanno evidenziato che la restrizione del sonno ? associata a una
riduzione dei livelli plasmatici della leptina e a un aumento dei livelli della
grelina, risultando in un aumento dell'appetito. Si dovrebbe valutare, anche,
se il sonno alterato possa portare a ridurre la spesa energetica e quindi a
correlarsi al guadagno in peso. Ma questo non ? ancora stato completamente
dimostrato nell'uomo. Sono da considerare, inoltre, alcuni comportamenti
alimentari alterati nelle ore notturne, che inducono a eccessive assunzioni di
cibo nelle ore insonni e che si traducono nel tempo in un guadagno di peso
eccessivo. Uno studio americano, in proposito, ha considerato due gruppi di
soggetti: uno formato da indiani Pima (etnia nota per la prevalenza genetica di
diabete2 e obesit?) non diabetici e sani (PI; n = 97, 54 M/43 F) e li ha posti
a confronto con un gruppo di soggetti di etnia caucasica (bianchi - W; n = 32,
22 M/10 F). Lo scopo dello studio era quello di accertare se il QR (quoziente
respiratorio) dei soggetti, che riferivano aumento dell'assunzione di cibo
durante la notte, fosse pi? elevato rispetto a quello dei soggetti senza
comportamenti alterati. Dopo 3 giorni di osservazione nei quali i soggetti
studiati hanno vissuto volontariamente in camere metaboliche termostatate,
riposando ed evitando l'assunzione di cibo in eccesso, veniva loro concesso un
periodo di alimentazione ad libitum per altri 3 giorni. Si ? cos? evidenziato
che il 36% dei soggetti arruolati erano mangiatori notturni e che attingevano
in continuazione cibi diversi dai distributori automatici durante la notte:
dalle 23 alle 5 del mattino successivo. Non vi erano differenze nel BMI, e
nella massa grassa (%) dei mangiatori notturni al confronto coi non mangiatori
notturni. Dopo la correzione dei dati secondo l'et?, il sesso, l'etnia, la
percentuale di massa grassa e il bilancio energetico, i mangiatori notturni
avevano un pi? elevato 24h-QR rispetto a quello dei non mangiatori. E lo stesso
avveniva per il CHOX (indice ossidazione dei carboidrati), al contrario il
LIPOX (indice ossidazione dei lipidi) era pi? basso. Questi risultati hanno
confermato che i mangiatori notturni con QR alti sono tendenti a un eccessivo
food intake e quindi all'obesit?. Sorprendentemente questi stessi soggetti
mostravano anche una maggiore attivit? fisica spontanea.
Alcune riflessioni: le misure da considerare nel management dei soggetti obesi
sono molte e diverse, oltre all'antropometria, da rilevare al primo incontro e
successivamente con periodicit? regolare, sono il food intake, il bilancio
energetico e possibilmente anche il QR.
Autore: Patrizia Maria Gatti Fonte: Obesity (2011) 19 2, 319?323 Higher 24-h
Respiratory Quotient and Higher Spontaneous Physical Activity in Nighttime
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