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Le ricerche di Gerona 2005

(03-03-11) Il BMI nel mondo: picchi e valli





I ricercatori dell'Imperial College di Londra e dell'Universit? di Harvard, in
collaborazione con il WHO, hanno pubblicato recentemente su Lancet un'analisi
sistematica dei dati di BMI, di colesterolemia e d'ipertensione, tra il 1980 e
il 2008. L'analisi condotta su dati provenienti da tutto il mondo ?, per certi
versi, inquietante ma anche passibile d'interessanti discussioni. Risultati Lo
studio epidemiologico si distingue da ogni altro, fin'ora pubblicato, per la
straordinaria estensione dei dati: 199 Paesi per un totale di 9,1 milioni di
soggetti di et? superiore ai 20 anni. Lo studio, inoltre, mostra un'ampiezza
inusitata del tempo d'osservazione, poich? le ricerche abbracciano gli ultimi
30 anni. Prendendo come indice unico il valore medio di (obesit? BMI medio >30)
e considerando et?, sesso, paese, media annua delle ricerche nazionali,
risultavano globalmente obesi (nel 2008) il 9,8 per cento degli uomini e il
13,8 per cento delle donne! In altri termini si tratta di una percentuale quasi
raddoppiata rispetto a 30 anni fa: nel 1980 erano il 4,8 e il 7,9%
rispettivamente. In numeri complessivi:1,46 miliardi di adulti nel mondo
mostravano un BMI da sovrappeso (>= a 25 kg/m2 ); tra questi, 205 milioni di
uomini e 297 milioni di donne erano obesi. Il maggiore incremento in BMI si ?
registrato in Oceania (+1,3 kg/m2 per decennio negli uomini e +1,8 nelle
donne); segue il continente americano, soprattutto il nord. In Europa emergono
le donne turche e gli uomini cechi con il pi? alto indice di massa corporea;
mentre le donne svizzere sono quelle con il BMI pi? basso. In Italia, non si ?
riscontrato un significativo incremento del BMI, specie nelle donne, nelle
quali si evidenzia una stabilizzazione del fenomeno di sovrappeso intorno a BMI
=28 per quelle adulte. Infine, il confronto del BMI medio dei Paesi pi? poveri,
quali i paesi dell'Africa sub-sahariana, il Congo, il Sud-Est asiatico e il
Bangladesh, con quello dei paesi industrializzati: era inferiore del 70%!
Aumenta la forbice tra ricchi e poveri anche nel peso!
Per la nostra pratica clinica quotidiana.
L'eccesso di peso pone la vita del paziente obeso a rischio ogni giorno, non
tanto perch? correlato all'elevato BMI, quanto perch? connesso all'eccesso di
massa grassa. In altri termini, il BMI ? solo uno dei molti parametri da
considerare nell'approccio diagnostico che necessita di altre misure: entit?
dell'adiposit? viscerale, ripartizione distrettuale dell'adiposit?, indici
metabolici di rischio cardiovascolare, qualit? aterogena del cibo assunto,
frequenza e distribuzione circadiana delle calorie assunte (FFQ), funzioni
immunitarie, mineralizzazione ossea, sono nel complesso i necessari parametri
diagnostici di approfondimento. Ma lo stile di vita della persona? La
percezione del cibo? Il comportamento alimentare? Di certo lo screening
psicometrico e l'analisi dello stile di vita sono altrettanto importanti per
giungere alla miglior proposta terapeutica multidisciplinare. Non si cura
l'obesit?, quanto la persona obesa.

Autore: Patrizia Maria Gatti
Fonte: Lancet. 2011 Feb 3. [Epub ahead of print] National, regional, and
global trends in body-mass index since 1980: systematic analysis of health
examination surveys and epidemiological studies with 960 country-years and 9.1
million participants.

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