(05-03-11) Oms, continua allerta smog in principali citta', ogni italiano perde 9 mesi vita
Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - Nelle principali citt? della Penisola continua l'allerta smog, che ruba a ogni italiano 9 mesi di vita. A mettere in guardia dagli effetti dell'inquinamento sulla salute ? il Centro europeo ambiente e salute dell'Organizzazione mondiale della sanit? (Oms), ricordando che "la situazione ambientale relativa alle emissioni di polveri sottili da trasporto urbano rimane critica nelle maggiori citt? italiane". Secondo dati recenti, nel 2010 48 capoluoghi di provincia hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo (mg/m3) di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. Una situazione confermata dalle stime dellAgenzia europea per lambiente, che riporta 17 citt? italiane tra le prime 30 europee pi? inquinate, con Torino, Brescia e Milano ai primi posti della classifica. A Roma la concentrazione media annua di polveri sottili rilevata da centraline di fondo urbano situate nei parchi, corrisponde a oltre 30 mg/m3 ed ? pi? elevata della media europea di 24,6 mg/m3."Il Pm emesso dal trasporto su strada rappresenta la principale fonte di emissione di particolato nelle aree metropolitane italiane e il suo impatto si conferma un problema di sanit? pubblica considerevole. In Italia ogni cittadino perde in media 9 mesi di vita per esposizione al particolato - afferma Marco Martuzzi, responsabile impatto ambientale sulla salute del Centro europeo Oms - Morti premature e malattie croniche e acute continuano a colpire individui e famiglie, la diminuzione dellattesa di vita e della capacit? produttiva pesa sulla nostra societ?. E infine, il costo di migliaia di ricoveri ospedalieri indebolisce il nostro sistema sanitario". L'ultimo studio sulla situazione in Italia, pubblicato nel 2006 dal Centro europeo dell'Oms per conto dellAgenzia per la protezione dellambiente e per i servizi tecnici (Apat), stimava oltre 8.000 decessi l'anno in 13 citt? italiane per gli effetti a lungo termine dellinquinamento atmosferico da particolato fine (Pm). La mortalit? ? legata agli effetti a lungo termine attribuibili alle concentrazioni di Pm10 superiori ai 20 mg/m3, limite raccomandato dalle linee guida sulla qualit? dellaria dellOms. Le principali malattie killer dovute allesposizione al particolato sono patologie cardiocircolatorie e respiratorie e cancro al polmone, che interessano in particolare le persone che gi? ne soffrono e gli anziani. Limpatto ? importante anche per bronchiti, asma, sintomi respiratori in bambini e adulti, ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie e perdita di giornate lavorative e di scuola. Rispetto ai dati 2006, la misurazione delle concentrazioni di inquinanti nel nostro Paese ? cambiata. In molte citt? esaminate allora (Milano, Torino, Roma, Bologna, Firenze, Napoli, Venezia-Mestre), da anni ormai il Pm2.5 ? misurato in maniera routinaria e altre citt? hanno iniziato i rilevamenti (Genova, Verona, Padova, Trieste). Considerando i soli 30 capoluoghi di provincia della Pianura Padana, i morti dovuti alle polveri potrebbero superare i 7000 lanno, in base a calcoli elaborati applicando la metodologia dello studio precedente. Il centro europeo Oms invoca perci? "un'azione politica che affronti il problema del trasporto in maniera sistematica e strutturale: ? necessaria e urgente". "Un guadagno in salute sostenibile - si sottolinea - pu? essere ottenuto solo grazie a politiche che mirino al contenimento delle emissioni dei mezzi privati a motore integrando migliorie tecnologiche di veicoli e carburanti, ispezioni obbligatorie ai veicoli, e incentivi fiscali, con una pianificazione urbana che promuova la pratica di camminare e andare in bicicletta in condizione di sicurezza e un trasporto pubblico pulito ed efficiente. A partire dagli spostamenti pendolari, che vedono milioni di persone dirigersi ogni giorno verso i maggiori centri e contribuiscono in maniera significativa alla produzione di emissioni".Se le "azioni intraprese da un Comune per ridurre le emissioni dei veicoli a motore, probabilmente portano a modesti risultati, un approccio integrato e sinergico nel campo del trasporto produrrebbe benefici a catena. Diminuirebbero i danni alla salute provocati da incidenti stradali, esposizione al rumore, inattivit? fisica, effetti psicosociali ed emissioni di inquinanti dellaria compresi gas serra, ma non solo. A livello economico, la riduzione del Pm fino al 2020 condurrebbe a un risparmio fino a 28 miliardi di euro l'anno in Italia, calcolando insieme il risparmio sul costo della mortalit?, delle malattie e degli anni di vita persi".
Fonte : univadis
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