(19-03-11) Il peso della depressione
L'obesit? ? legata a una serie di gravi complicanze, tra le quali, appare
frequente il riscontro della sindrome depressiva. In questo contesto il
trattamento e il successo terapeutico diventano pi? difficili.
Gli studi
Una metanalisi condotta presso il Center for Weight and Eating Disorders della
University of Pennsylvania (Philadelphia - USA) sugli studi pubblicati dal 1950
al 2009, ha tentato di approfondire l'eventuale relazione tra i miglioramenti
dell'umore nei pazienti obesi, depressi, e la perdita di peso. In un totale di
7937 trial i trattamenti erano categorizzati secondo le seguenti opzioni:
modificazione dello stile di vita, no dieta, counselling dietetico, solo dieta,
solo esercizio fisico, farmacoterapia e intervento placebo-controllo.
Randomizzando gli effetti dei vari trattamenti, sui sintomi depressivi, si ?
evidenziato che il miglioramento era superiore nei trattamenti che includevano
modificazioni dello stile di vita, rispetto a quello senza dieta e a quelli di
controllo. Inoltre, la riduzione dello stato depressivo era lievemente migliore
rispetto al counselling dietetico e ai programmi con il solo esercizio fisico.
Questi ultimi erano superiori rispetto ai trattamenti di solo controllo e
dimostravano nessuna differenza significativa rispetto ai trattamenti
farmacologici e al placebo. Aggiungendo una metanalisi regressiva all'interno
dei vari sottogruppi di trattamento, non si ? rilevata alcuna variazione nei
sintomi depressivi, quando il trattamento verteva solo sulle modificazioni
nello stile di vita. In breve, una dieta che porta risultati associata al
miglioramento dello stile di vita sembrerebbero la cura migliore.
A proposito della terapia farmacologica della depressione nei pazienti obesi,
? stata recentemente pubblicata una prima metanalisi di confronto tra i vari
farmaci utilizzati realizzata da un gruppo di ricercatori italiani del
dipartimento di psichiatria dell?Universit? di Bologna. La sintesi dei
risultati: l?amitriptilina, la mirtazapina e la paroxetina sono associati al
rischio pi? elevato di guadagnare peso. Al contrario, una lieve perdita di peso
si collega all?impiego della fluoxetina e del bupropione, ma con effetti
limitati alle fasi pi? acute. Altri farmaci non hanno dimostrato risultati
degni di nota sul peso corporeo nel breve tempo.Non si pu? dare, comunque,
un'interpretazione univoca su una singola molecola, o su una classe
farmacologica: ogni paziente risponde in maniera diversa al trattamento e il
decorso della sindrome depressiva dell?obeso appare condizionato da diversi
fattori.
La clinica pratica
L'obesit? ? una grave patologia multifattoriale ancora oggi priva di un
farmaco elettivo, ovvero tale da migliorare i disordini dell'umore e indurre il
calo ponderale, nel lungo termine. ? necessario rafforzare il pi? possibile la
motivazione al trattamento dei pazienti obesi, proponendo in prima battuta un
counselling dietetico di stampo motivazionale pi? che una dieta troppo
restrittiva e rigorosa. Inoltre, l'esame obiettivo e alcune misure
antropometriche (circonferenze e pliche) appaiono utili nell'acquisizione del
processo di consapevolezza del problema da parte del paziente, e di conoscenza
del proprio corpo. In altri termini, ? questo un approccio utile anche a
distogliere il paziente dall'ossessione del calo ponderale per poi motivarlo
verso il cambiamento.
Autore: Patrizia Maria Gatti
Fonti:Int J Obes (Lond). 2011 Feb 22. [Epub ahead of print] Intentional weight
loss and changes in symptoms of depression: a systematic review and meta-
analysis.
J Clin Psychiatry. 2010 Oct;71(10):1259-72. Antidepressants and body weight: a
comprehensive review and meta-analysis.
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