(05-04-11) Radioattivit?: tracce di iodio in Italia
L'Ispra, l'istituto per il controllo del nucleare, ieri ha aggiornato il
bollettino con i dati ricevuti dalla rete di sorveglianza. Era previsto che
tracce di iodio 131, la sostanza tossica che costituisce il primo segnale di
radioattivit? dopo un incidente atomico, sarebbero state rilevate anche in
Italia. I valori sono ?infinitesimali, non significativi come rischio per la
salute e non rilevanti dal punto di vista radiologico?.
Livelli minimi di iodio 131 sono stati monitorati dalle apparecchiature di
alcune Regioni: Lombardia, Valle d'Aosta, Piemonte, Alto Adige, Friuli Venezia
Giulia, Toscana e Umbria. ? probabile che alla lista si aggiungeranno altre
segnalazioni. ?Non c'? motivo di preoccuparsi - chiarisce Lamberto Matteocci,
esperto dell'Ispra - Parliamo di quantit? davvero minime, centinaia di volte
inferiori a quelle che hanno interessato Stati Uniti e Canada. La stessa
situazione si sta verificando in Francia e Spagna. Queste tracce non
determinano l'alterazione dei valori del cosiddetto fondo di radioattivit?
ambientale, quello che ? presente in natura?.
Il ministero della Salute esclude che possano esserci alimenti contaminati in
commercio. Matteocci conferma: ?Le sostanze tossiche dell'aria con la pioggia
si depositano su vegetali ed entrano nel ciclo del latte, ma senza costituire
un rischio per il nostro Paese?. Ieri il ministro Ferruccio Fazio si ? limitato
a precisare il suo pensiero sul nucleare, dichiarandosi d'accordo con quanto ha
affermato il premio Nobel Carlo Rubbia in un'intervista al Corriere: ?Credo che
sia sbagliato parlare di nucleare no nucleare s?. Bisogna riferirsi a rischi
probabilistici e deterministici. Il primo non si riesce a controllare in larga
misura. La fissione di uranio ha rischi probabilistici, la fusione ? in larga
misura deterministica come la fusione basata sul torio?.
Fonte: edott.it
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