(09-04-11) Donne consumano 30% di farmaci in piu', libro su differenze di genere
Roma, 5 apr. (Adnkronos Salute) - Le donne sono le maggiori utilizzatrici di farmaci, con consumi superiori del 20-30% rispetto agli uomini. Non solo: sono anche le prime consumatrici di integratori alimentari e rimedi botanici, con circa il 40% in pi? di mariti e fidanzati. Nonostante questo, i medicinali sono poco studiati nel 'gentil sesso': sia gli studi clinici che preclinici sono eseguiti prevalentemente su soggetti maschi e giovani. Per evidenziare le pi? importanti problematiche connesse a questo argomento ? nato il volume 'Farmacologia di genere', edito dalla Casa editrice SEEd con il patrocinio della Societ? italiana di farmacologia (Sif), presentato oggi al Senato.I grandi trial clinici per lo studio di terapie contro disturbi cardiovascolare - si legge nel volume - non hanno mai arruolato pi? del 26-36% di donne, rimanendo molto spesso, quindi, al di sotto della potenza statistica necessaria a evidenziare differenze di efficacia e di sicurezza dei farmaci sperimentati. Questo atteggiamento ha determinato forti carenze nelle conoscenze relative alla risposta ai farmaci. Solamente testando un medicinale nelle diverse categorie di pazienti e con un campione sufficientemente rappresentativo ? infatti possibile raccogliere informazioni che possano anticipare le reali caratteristiche di efficacia e di sicurezza in condizione d'uso sull'intera popolazione. Inoltre, il 'pregiudizio di genere' spiega, almeno parzialmente, la maggiore frequenza e gravit? delle reazioni avverse nelle donne rispetto agli uomini. Per cercare di superare questo gap di conoscenze ? nata la farmacologia di genere, che evidenzia se le risposte ai farmaci sono diverse fra uomini e donne, considerando le variazioni fisiologiche della donna, che avvengono in funzione della ciclicit? della vita riproduttiva, dell'et? e dell'uso di associazioni estro-progestiniche. "Attraverso questo libro ? ha detto l'autrice Flavia Franconi, coordinatrice del dottorato di Farmacologia di genere dell'Universit? di Sassari e responsabile del gruppo Farmacologia di genere della Sif ? ci siamo riproposti di diffondere gli elementi di base della farmacologia di genere, per dimostrare come le donne, anche dal punto di vista farmacologico e clinico, abbiano caratteristiche e reazioni assai diverse da quelle degli uomini". "Occorre mettere un freno ai ritardi nelle diagnosi e a terapie inappropriate causati da una medicina che non tiene conto delle differenze biologiche tra uomo e donna. Una medicina che, per tanto tempo, ha ignorato o sottovalutato le differenze di genere. Un esempio illuminante ? quello della donna colpita da infarto del miocardio che ha meno probabilit? di essere soccorsa adeguatamente, avendo sintomi spesso differenti da quelli dell'uomo, o le reazioni avverse ai farmaci, quasi doppie nelle donne rispetto agli uomini"."La medicina di genere ? ha spiegato Stefano Vella, direttore del dipartimento del Farmaco dell'Istituto superiore di sanit?, autore del volume insieme alla Franconi e alla ricercatrice dell'Agenzia italiana del farmaco Simona Montilla ? non va pi? intesa come una mera questione ginecologica o andrologica, si tratta di un approccio vecchio e riduttivo. Deve invece essere uno dei cardini della sanit? pubblica, perch? solo l'appropriatezza della cura ? in grado di tutelare veramente la salute della donna".
Fonte: Quotivadis
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