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Le ricerche di Gerona 2005

(16-04-11) Iss, cresce consumo di alcol fuori pasto, e' boom tra donne e ragazzine



(Adnkronos Salute) - Addio al tradizionale bicchiere di vino a tavola: prende
piede in Italia il consumo di alcolici fuori pasto. Se da un lato la buona
notizia ? che il consumo di alcol ? rimasto sostanzialmente stabile negli
ultimi 10 anni, dall'altro non mancano le preoccupazioni perch? cresce l?
abitudine a bere fuori pasto e ad ubriacarsi tra le donne e le giovanissime.
Non ? tutto. Non sembra affatto diminuire il numero di italiani e italiane che
bevono fino ad ubriacarsi, praticando il cosiddetto 'binge drinking', ovvero
mandando gi? 6 o pi? drink in un?unica occasione e in breve tempo l'uno
dall'altro. Questa la fotografia scattata come ogni anno dall?Istituto
superiore di sanit? sulle basi dei dati Istat ed europei.Per quanto siano
sempre gli uomini a bere di pi?, il fenomeno riguarda con maggior frequenza che
in passato anche il gentil sesso. In particolare, le percentuali delle
consumatrici di alcolici fuori pasto minorenni sono equiparabili a quelle dei
loro coetanei, e l?incremento maggiore rispetto al 1999 si registra tra le
consumatrici 25-44enni (+45,2%). I numeri del 'pianeta alcol' sono stati
illustrati oggi nella sede dell'Iss in occasione dell?Alcohol Prevention Day,
promosso in collaborazione con Sia, Aicat ed Eurocare con il supporto del
ministero della Salute.Sembra destinato a tramontare, dunque, il modello di
consumo mediterraneo, basato sulla consuetudine di bere vino o comunque
alcolici in quantit? moderate e durante i pasti. Un trend fortemente in declino
in particolare tra le generazioni pi? giovani. E sono le giovanissime, in
particolare, a preoccupare. "Tra le 11-15enni - conferma Emanuele Scafato,
direttore dell'Osservatorio nazionale Alcol Cnesps e direttore scientifico dell?
Apd - si registra una media di consumatrici nettamente superiore alla media
femminile italiana, tripla rispetto a quella delle donne adulte e comunque
superiore a quella registrate per tutte le classi di et? esaminate". La
prevalenza dei consumatori a rischio nel 2009 ? pari al 15,8% della popolazione
di et? superiore a 11 anni, con una consistente differenza di genere (25% dei
maschi, 7,3% delle femmine). L?analisi per classi di et? mostra che sono a
rischio il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze sotto dell?et? legale (16
anni), valori che dovrebbero essere pari a zero e che invece identificano circa
475 mila minori che hanno adottato almeno un comportamento a rischio alcol-
correlato. Anche salendo con l?et? l?evidenza conferma i trend consolidati nell?
ultimo decennio; si stima, infatti, che nel 2009 sono stati oltre 395 mila i
giovani di 16-20 anni (19% maschi e 6,9% femmine) e circa 500 mila i giovani di
21-25 anni (23,8 % maschi e 8,4 % femmine) che hanno adottato almeno un
comportamento a rischio per la loro salute sulla base dei criteri stabiliti
dall?Iss (eccedenza o binge drinking). "E all?estremo opposto della curva
continuiamo a registrare le pi? elevate quote di consumatori a rischio tra i
maschi", aggiunge Scafato, sottolineando che "tra gli ultra65enni si contano
oltre 2 milioni e 200mila anziani che seguono modelli di consumo rischioso o
dannoso, con il 47,7 % dei 65-74enni e il 40,7 % degli ultra75enni".

Fonte: univadis.it

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