(22-04-11) Prostata, nuove scoperte sull?analisi precoce
Fanno prospettare un futuro dove i dosaggi del Psa saranno meno frequenti e
dove si ridurranno anche le biopsie della prostata. I risultati di uno studio
condotto da ricercatori svedesi e statunitensi mostrano infatti che basterebbe
un solo esame del marcatore tumorale prima dei 50 anni per escludere o
prevedere il pericolo del cancro, anche dopo 30 anni.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Cancer, riprende un
precedente studio compiuto tra il 1974 e il 1986, e che aveva coinvolto pi? di
21 mila uomini tra i 33 e i 50 anni. L'indagine gi? aveva mostrato come un
singolo test del Psa, effettuato tra i 44 e i 50 anni, in una popolazione non
sottoposta a screening, potesse diagnosticare precocemente il cancro. A 30 anni
di distanza, sono stati misurati di nuovo i livelli di Psa sul 93% degli uomini
con tumore, e su un campione di soggetti sani. Il confronto dei due studi, a
distanza di tempo, ha mostrato una correlazione tra livelli aumentati di Psa e
tumore della prostata. Nel dettaglio, il cancro ? stato rilevato nei soggetti
tra i 44 e i 50 anni con valori di Psa iniziali tra 0,70 e 0,74 ng/ml, mentre
metastasi sono state riscontrate nei soggetti con Psa superiore a 0,75 ng/ml.
I risultati, ora, richiedono ulteriori verifiche, ma gi? suggeriscono un uso
precoce del dosaggio del marcatore, cos? da sottoporre poi gli uomini a rischio
a controlli pi? ravvicinati.
Fonte: edott.it
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