(26-04-11) Circonferenza polso bimbi XL svela rischi infarto e ictus da grandi
Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) - Scoperta tutta italiana sui chili di troppo nei bimbi. La misurazione della circonferenza del polso si ? rivelata, infatti, un nuovo marcatore clinico per conoscere, nei bambini sovrappeso e obesi, il rischio di incorrere in infarto e ictus da adulti. Anzi, il nuovo marker di rischio cardiovascolare ? risultato addirittura pi? efficace rispetto dell'indice di massa corporea (Bmi) nello stimare il rischio futuro dei piccoli afflitti dai chili di troppo. E' quanto emerge da uno studio pubblicato su 'Circulation'. L'indagine ? stata effettuata da un pool di ricercatori, tutti dell'universit? Sapienza di Roma e del Polo Pontino, afferenti ai seguenti Dipartimenti dell'ateneo romano: Medicina interna e specialit? mediche, Fisiopatologia medica, Scienze della salute pubblica e malattie infettive, Radiologia e Centro di nutrizione e dietetica. "La circonferenza della vita, gi? utilizzata come segnale d'allarme per gli adulti in sovrappeso e obesi, non ? risultata essere correlata in modo altrettanto importante con alterazioni metaboliche nei bimbi" afflitti dai chili di troppo, spiega all'Adnkronos Salute Raffaella Buzzetti, direttore dell'Unit? operativa complessa di diabetologia dell'Universit? Sapienza, Polo Pontino e presidente della Societ? italiana di diabetologia laziale, che ha coordinato la ricerca.Ecco perch? gli studiosi hanno pensato di esaminare il polso. La loro scoperta potrebbe aprire la strada a una sorta di braccialetto centimetrato, da usare al posto del metro da sarta, per misurare i rischi per la salute 'scritti' nel polso dei piccoli taglia XL. Lo studio ? stato effettuato su 477 bambini e adolescenti, dai 10 ai 12 anni, in sovrappeso e obesi. In tutti sono stati valutati i livelli di insulina in circolo, il grado di insulino-resistenza e l'indice di massa corporea (Bmi). Numerosi studi, ricordano i ricercatori, hanno dimostrato che le alterazioni che portano alle malattie cardiovascolari, causate da un restringimento delle arterie, cominciano proprio nell'infanzia. "Oggi il 24% dei bambini italiani tra i 10 e i 12 anni deve fare i conti con un eccesso ponderale che oscilla dal sovrappeso all'obesit?", prosegue l'esperta. L'insulino-resistenza, una condizione in cui l'organismo produce insulina ma quest'ultima mostra una ridotta capacit? di utilizzare lo zucchero, ? una condizione metabolica 'spia' dello sviluppo di malattie cardiovascolari in et? adulta. Oltre al primo esame, i ricercatori hanno valutato anche, in 51 soggetti, la sezione trasversale dell'osso a livello del polso (in particolare all?altezza del tubercolo Lister dell'osso chiamato radio) con la risonanza magnetica nucleare. L'analisi di questo sottogruppo di bambini ha messo in evidenza che, a predire il rischio di insulino-resistenza e quindi quello cardiovascolare, ? la componente ossea e non il grasso sottocutaneo. La circonferenza del polso "riflette i livelli di insulina e l'insulino-resistenza nella misura del 20% circa, mentre l'aggiunta del Bmi come marcatore di insulino-resistenza aggiunge soltanto l'1% nella stima del rischio - prosegue Buzzetti - Quindi l'associazione tra circonferenza del polso e insulino-resistenza ? significativamente maggiore rispetto a quella con il Bmi". Insomma, a conti fatti non ci sono dubbi: "Abbiamo trovato una stretta correlazione fra la circonferenza del polso, la sua componente ossea e l'insulino-resistenza nei bambini in sovrappeso e obesi. Abbiamo scoperto cos? un nuovo marker clinico di insulino-resistenza, molto semplice da misurare, che dipende dal tessuto osseo e non da quello adiposo. La nostra scoperta apre una nuova prospettiva nella diagnosi del rischio di incorrere in patologie di tipo cardiovascolare". "Fino ad oggi l'eccesso di grasso, soprattutto quello accumulato livello dell'addome e dei fianchi, ha rappresentato l'indicatore principale per determinare il rischio cardiovascolare", precisa Andrea Lenzi, direttore della Sezione di fisiopatologia medica ed endocrinologia alla 'Sapienza'. "Ora, con questo metodo clinico, i medici possono conoscere con pi? facilit? il tipo di rischio gi? nei bambini sovrappeso e obesi, e stimolare le strategie educative per prevenire le patologie cardiovascolari con maggiore successo rispetto a ci? che si pu? fare in et? adulta".
Fonte: quotivadis
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