(11-05-11) Screening del cancro del testicolo: parere sfavorevole Usa
Esiste una sufficiente certezza che lo screening per il cancro del testicolo
non determini benefici. ? la conclusione del documento "Screening for
Testicular Cancer - Reaffirmation Recommendation Statement" stilato dall'US
Preventive Services Task Force (Uspstf), e che ribadisce un concetto gi?
espresso in precedenza, in occasioni di revisioni sistematiche sul tema (nel
2004 e nel 2009). In sintesi, si fa notare che nella maggior parte dei casi
questo tipo di tumore ? scoperto incidentalmente dal paziente o dal partner e
che non vi sono sufficienti evidenze che uno screening effettuato mediante
visita medica o autoesame del paziente, metodiche di cui non sono note la
sensibilit?, la specificit? e il valore predittivo positivo in soggetti
asintomatici, determini una frequenza superiore o una maggiore accuratezza
nel riconoscimento della neoplasia a uno stadio precoce (e quindi pi?
curabile). Tenendo poi conto della bassa incidenza del tumore del testicolo e
degli outcome favorevoli dei trattamenti (quali orchiectomia,
radio/chemioterapia, etc.) con alti tassi di sopravvivenza (circa 90%) anche in
caso di malattia avanzata, risulta chiaro che i benefici dello screeening
appaiano minimi o nulli. Vi sono anzi potenziali pericoli, determinati dalla
comunicazione di risultati falsi positivi, dall'ansia che pu? ingenerarsi nel
paziente e da possibili lesioni provocate dai test diagnostici. Quanto
riportato dall'Uspstf nel documento si riferisce ai maschi asintomatici sia
adulti sia adolescenti.
Fonte:
Ann Intern Med, 2011; 154:483-486
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