(10-06-11) Anziani e farmaci: paura diffusa degli effetti collaterali
Il timore di imbattersi in un effetto indesiderato ? per molti anziani il motivo che li spinge a sospendere l'uso di un farmaco, o ad autoridurne i dosaggi. Due soluzioni che, paradossalmente, possono per? aumentare il rischio di incorrere in effetti collaterali. Informare correttamente degli eventuali disturbi e, nel caso di pazienti con due o pi? malattie, semplificare i trattamenti prescrivendo solo i farmaci essenziali: sono questi, dunque, i consigli che arrivano dagli specialisti in geriatria.
?La paura degli effetti collaterali ? figlia della scarsa comunicazione fra medico e paziente - sostiene Marco Trabucchi, presidente dell'Associazione italiana di psicogeriatria - Se il medico spiega i vantaggi del farmaco e informa anche dei disturbi che potrebbero presentarsi, l'anziano li vive come "incidenti di percorso" non troppo preoccupanti?. La buona comunicazione ? necessaria anche per prevenire gli effetti collaterali delle medicine complementari, soprattutto delle erbe, che spesso vengono usate dagli anziani con la speranza di ridurre il carico di medicinali. ?Gli estratti di erbe che possono dare interazioni con i farmaci sono tanti - chiarisce Alessandro Nobili, farmacologo all'Istituto Mario Negri di Milano - Importante ? valutare insieme con il medico se esiste il rischio di "incroci" pericolosi?.
Per quanto riguarda invece le prescrizioni: ?nell'anziano bisogna fare una "scaletta" di priorit?, intervenendo prima su ci? che compromette molto la qualit? della vita quotidiana, poi su quello che pu? influenzare la durata della vita?, suggerisce Niccol? Marchionni, presidente della Societ? italiana di gerontologia e geriatria.
Certo, i timori degli anziani non sono infondati, visto che il loro metabolismo ? rallentato e i farmaci restano quindi in circolo per pi? tempo e a dosaggi maggiori, aumentando la probabilit? di effetti indesiderati. Nonostante ci?, ? sconsigliato non prescrivere farmaci: ?L'incertezza sul reale effetto dei medicinali nell'anziano spinge infatti molti medici a non prescriverli, con la scusa che "tanto il paziente ? vecchio" - commenta Marchionni - Lo studio "Salute e benessere nell'anziano", promosso dalla Sigg, dimostra che al crescere dell'et? cala la quota di pazienti trattati con i farmaci, ma anche che questa discriminazione basata sull'anagrafe ? un errore grossolano. Perfino gli over 85 traggono gli stessi, se non maggiori, vantaggi dalle cure?.
Per lo stesso motivo, non si dovrebbero impedire a priori gli interventi chirurgici su pazienti molto anziani: come precisa Marchionni, la valutazione deve essere effettuata caso per caso.
Fonte: edott.it
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