(04-07-11) Scoperto il colesterolo ultra-cattivo
Uno studio ha identificato una nuova molecola che avrebbe effetti peggiori delle forme finora conosciute
MILANO - Si chiama MGmin-Ldl o colesterolo ultra-cattivo: una sua elevata presenza nel sangue aumenterebbe sensibilmente i rischi di andare incontro a malattie cardiovascolari. A sostenerlo sono i ricercatori dell'universit? inglese di Warwick che, oltre ad avere scoperto la minacciosa molecola, sottolineano come la comprensione delle modalit? attraverso le quali il colesterolo Ldl danneggia le arterie rivesta un ruolo cruciale nello sviluppo di nuove terapie.
COLESTEROLO BUONO E COLESTEROLO CATTIVO ? La differenza tra colesterolo buono e cattivo era gi? nota alla medicina. Il colesterolo ? un composto organico che appartiene alla famiglia dei lipidi steroidei e la sua nota incidenza nel causare malattie cardiache gli ha creato un fama sinistra ma, quando i suoi valori nel sangue sono normali, svolge in realt? numerose funzioni biologiche essenziali. Oltre a rappresentare uno dei componenti delle membrane cellulari, per esempio, ? anche il precursore degli ormoni steroidei maschili e femminili ( agiscono sul metabolismo, sulla crescita e sulla riproduzione). I problemi iniziano invece quando la sua concentrazione diventa eccessiva e si parla quindi di ipercolesterolemia. Si tratta di un aumento del colesterolo trasportato da lipoproteine a bassa densit? (Ldl o colesterolo cattivo) che va distinto da quello comunemente conosciuto come colesterolo buono o Hdl (lipoproteine ad alta densit?).
IL COLESTEROLO ULTRA-CATTIVO - I rischi legati a un'eccessiva concentrazione di colesterolo cattivo sono quelli rappresentati dagli accumuli di grasso sulle pareti delle arterie. Ma l'MGmin-Ldl, il cui nome completo ? metigliossale - Ldl, presenta una struttura che lo rende ancor pi? pericoloso rispetto al gi? noto colesterolo cattivo. La sua molecola deriva infatti da un processo di glicazione del colesterolo Ldl (in pratica una reazione chimica della molecola originale con zuccheri come il glucosio o il fruttosio) che la rende pi? appiccicosa e aumenta la sua capacit? di attaccarsi alle pareti arteriose, ostruendo il passaggio del sangue e dell'ossigeno che trasporta. I ricercatori della University of Warwick ritengono di potere sfruttare la loro scoperta per progredire nella cura delle patologie coronariche soprattutto negli anziani e nelle persone che soffrono di diabete di tipo 2. Entrambe le tipologie tendono infatti all'iperglicemia, l'eccessiva presenza di glucosio nel sangue, e quindi nel loro organismo aumenta la possibilit? che avvenga il processo che porta alla trasformazione del colesterolo cattivo in cattivissimo. "La nostra prossima sfida - ha detto Naila Rabbani, a capo della ricerca - sar? quella di contrastare questo pericoloso tipo di colesterolo, individuando terapie in grado di neutralizzarne gli effetti dannosi sulle arterie dei pazienti".
Fonte: Emanuela Di Pasqua ( Corriere della sera.it)
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