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Le ricerche di Gerona 2005

(28-07-11) Occhi stanchi per 'drogati' di smartphone e immagini 3D




Roma, 22 lug. (Adnkronos Salute) - Incollati allo smatphone per leggere l'ultima mail, sbirciare le previsioni del tempo, rispondere a Sms e fare acquisti online? A pagare saranno gli occhi. Specie se poi, nel tempo libero, ci si rilassa davanti a un film in 3D. Secondo un nuovo studio, pubblicato sul 'Journal of Vision', i disagi lamentati dai 'maniaci' dei telefonini di ultima generazione e da alcuni spettatori di film e videogame in 3D potrebbero essere dovuti al fatto che chiediamo troppo ai nostri occhi: devono concentrarsi sullo schermo e contemporaneamente mettere a fuoco il contenuto che ? posto davanti o dietro allo schermo stesso.In pratica l'effetto 'occhi stanchi', che spesso porta con s? anche mal di testa e secchezza oculare, sarebbe legato all'uso intenso degli smartphone e di altri dispositivi per la visione in 3D. Questo perch? gli occhi devono concentrarsi sulla distanza dallo schermo e su quella del contenuto che si sta guardando, che magari 'ruota' all'interno dello schermo stesso, o si sposta in avanti. Una rivoluzione high-tech per cui per? gli occhi faticano, perch? sono costretti a mettere a fuoco distanze diverse, spiega l'autore della ricerca, Martin Banks dell'University of California a Berkeley. Lo studioso ha esaminato 24 adulti, sottoponendoli a una serie di esperimenti, e osservando cos? l'interazione tra la distanza di visione gli effetti per gli spettatori. I risultati hanno dimostrato che, con i dispositivi come i telefonini e gli schermi del pc e dei videogame, che vengono guardati a breve distanza, il contenuto 3D posto di fronte allo schermo - che appare pi? vicino allo spettatore - ? meno comodo di quello che appare collocato dietro. Al contrario, durante la visualizzazione da lontano - come ad esempio al cinema nel caso dei film in 3 D - il contenuto posizionato dietro lo schermo, che appare come se lo spettatore guardasse attraverso una finestra, diventa meno agevole da osservare. "Si tratta di disagi che possono limitare l'uso della tecnologia", spiega Banks. "Ci auguriamo che i nostri risultati possano ispirare la ricerca in questo settore". Il team suggerisce infatti di ampliare le indagini, includendo un campione pi? ampio e anche i bambini, per capire in che modo i loro occhi reagiscono a questi stimoli visivi. Con l'esplosione dei film e delle tv in 3D, secondo i ricercatori ? davvero importante approfondire gli studi per verificare gli effetti di questo tipo di visione.

Fonte: quotivadis

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