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Le ricerche di Gerona 2005

(29-07-11) Ridurre il sale non protegge il cuore, contrordine da mega-indagine


Roma, 6 lug. (Adnkronos Salute) - Limitare il sale nella dieta non riduce il rischio di malattie cardiovascolari, n? di morire per queste malattie, secondo i dati oggi disponibili. Sono le conclusioni, spiazzanti, di una recente revisione Cochrane, che ha passato in rassegna 7 studi condotti sugli effetti della riduzione del sodio, con ben 6.489 partecipanti. Sul risultato, che far? discutere visto il recente tam tam della comunit? scientifica di tenere la mano leggera con il sale, i ricercatori precisano che sono necessarie conferme da studi molto pi? ampi.Molte prove scientifiche, infatti, sostengono che un'assunzione moderata di sale riduce la pressione sanguigna: "Il continuo incoraggiamento a limitare l'apporto di sodio ha portato a un'effettiva diminuzione del suo utilizzo, che ha avuto come conseguenza una piccola riduzione della pressione sanguigna - afferma Rod Taylor, dell'Universit? di Exeter, autore della revisione - Il nostro obiettivo era constatare se la dieta povera di sale modificasse anche il rischio di incorrere in episodi cardiovascolari, o di morire per queste cause", spiega. Gi? una prima revisione Cochrane pubblicata nel 2004 non aveva riportato alcuna prova conclusiva a proposito. Nel nuovo lavoro i ricercatori, passando al setaccio i sette studi, hanno registrato una quantit? di dati tale da poter iniziare a trarre qualche conclusione, anche se Taylor ritiene che siano necessari numeri riferiti ad almeno 18.000 individui prima di provare con certezza qualsiasi effetto sulla salute. Tant'?. Sulla base dei dati attuali, "il nostro studio non riporta grandi benefici, probabilmente perch? le persone analizzate hanno ridotto di poco il loro consumo giornaliero di sale, per cui l’effetto sulla pressione sanguigna e sul cuore ? limitato", sottolinea Taylor. Molti Paesi - ricordano i ricercatori - hanno approvato raccomandazioni di tipo governativo che invitano alla riduzione del sodio contenuto nella dieta. Nel Regno Unito, il National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice) - organismo indipendente inglese che sviluppa linee guida per il servizio sanitario nazionale inglese - ha recentemente incoraggiato la popolazione a ridurre l'assunzione di sale fino a un massimo di 6 grammi al giorno entro il 2015, e fino a 3 grammi entro il 2025."Accanto ai Governi che definiscono obiettivi per ridurre l’assunzione di sale, alle industrie alimentari che lavorano per rimuoverlo dai loro prodotti, ? importante fare studi molto pi? grandi per comprendere a fondo i rischi e i benefici legati alla sua assunzione", conclude l'esperto.

Fonte: quotivadis

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