(05-08-11) Vertebroplastica pari al placebo per dolore e disabilit
Una metanalisi condotta su dati di singoli pazienti tratti da due trial in cieco, rafforzata da analisi per sottogruppi, non ? riuscita a dimostrare un vantaggio della vertebroplastica percutanea contro una procedura placebo nei pazienti con recente esordio della frattura (=/>6 settimane) o con dolore grave (score =/>8 in scala 0-10). Viene dunque a mancare un supporto alla tesi secondo cui, in gruppi selezionati, la vertebroplastica possa conferire beneficio. ? la conclusione di un gruppo di esperti, guidati da Margaret P. Staples, del dipartimento di Epidemiologia e medicina preventiva della Monash university di Victoria, dopo aver rielaborato due trial multicentrici, randomizzati, controllati verso placebo, uno condotto negli Usa (n=131), l'altro in Australia (n=78), per un totale di 209 partecipanti con almeno una frattura vertebrale da compressione confermata. Il 27% dei pazienti aveva dolore di recente insorgenza (vertebroplastica, n=25; placebo, n=32) e il 47% lamentava un dolore grave al basale (vertebroplastica, n=50; placebo, n=49). Tra i partecipanti con dolore di recente insorgenza, dopo 1 mese le differenze tra gruppi (in termini di modificazione media del punteggio) erano 0,1 e 0,2, rispettivamente, per il dolore e la disabilit? (valutata con questionario modificato 23 item Roland-Morris). Considerando i soggetti con dolore grave al basale, le differenze tra gruppi a un mese per i punteggi di dolore e disabilit? si sono attestate su 0,3 e 1,4. Dopo un mese, i pazienti del gruppo vertebroplastica avevano maggiori probabilit? di essere in trattamento con oppioidi.
Fonti:
BMJ, 2011; 343:d3952
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