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Le ricerche di Gerona 2005

(24-8-11) Celiachia, i benefici di uno screening con test non invasivi




? un'intolleranza nella maggior parte dei casi silente: la celiachia riguarda l'% degli italiani, ma il 90% di chi ne ? affetto non sa di esserlo. Per questo uno screening generale rientra tra le proposte suggerite sempre pi? spesso dagli esperti. In attesa di arrivare a un'indagine su vasta scala, l'Italia si ? gi? messa in moto sperimentando alcuni test non invasivi rivolti in particolare ai bambini e a chi, soffrendo di celiachia in forma silente, non si ? curato nella giusta maniera.
Nel caso dei bambini, individuare il problema in tempo aiuta a prevenire i disturbi della crescita spesso correlati con l'intolleranza al glutine. Per questo alcuni pediatri dell'Universit? "La Sapienza" di Roma, guidati da Margherita Bonamico, responsabile del Centro Celiachia, hanno condotto uno screening su oltre settemila bambini della Capitale, fra i sei e gli otto anni. Un test della saliva per valutare la presenza degli anticorpi anti-transglutaminasi, tipici della celiachia, ha rilevato che l'1,3% dei bambini soffre di questo problema, il 67% dei casi nella forma silente. Sottoposti a un'apposita dieta senza glutine, nel giro di tre anni i bambini celiaci hanno mostrato miglioramenti nella crescita. Un'ulteriore ricerca finlandese suggerisce di estendere gli screening ai familiari di celiaci: se positivi ai test nonostante l'assenza di sintomi, anche loro potrebbero avvalersi di un'apposita dieta in grado di migliorare la loro qualit? di vita.
Al Policlinico di Milano, poi, ? tutto pronto per sperimentare la pillola endoscopica nei pazienti con celiachia riscontrata tardi, che non hanno seguito un'apposita alimentazione o comunque nei quali la malattia non ? stata ben controllata. Con il test si valuter? in particolare l'eventuale presenza di tumori nell'intestino tenue, che spesso sono correlati all'intolleranza al glutine: secondo alcuni studi, infatti, il rischio ? di cinque - dieci volte maggiore nei celiaci. ?Va tuttavia precisato che si tratta di tumori rari, che nella popolazione generale fanno registrare venti casi su un milione di persone - sottolinea Luca Elli, responsabile del Centro per la prevenzione e diagnosi della malattia celiaca del Policlinico - Per questo, anche un aumento significativo del rischio si traduce in un numero di casi abbastanza ridotto?. Comunque, riuscire a ridurre ulteriormente questo numero con un'opportuna prevenzione ? ancora meglio.

Fonte: edott.it

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