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Le ricerche di Gerona 2005

(31-08-11) Studiare geni, alimentazione e ambiente per cure pi? efficaci




La questione riguarda in particolare chi si occupa di salute individuale e pubblica: ?come ? possibile sviluppare politiche e direttive sanitarie alla luce di risultati contraddittori??. A porre questa domanda ? Jim Kaput, biochimico alla Food and Drug Administration. Dall'osservazione che spesso alcuni trattamenti medici non appaiono efficaci alla stessa maniera sulle persone, o su popolazioni diverse, suggerisce la via per un nuovo approccio allo studio dei trattamenti medici. Un metodo che include l'analisi sui fattori individuali delle persone, ma anche su dieta e ambiente.
L'approccio parte dal presupposto che lo studio epidemiologico, o quello prospettico "caso controllo", non permettono di individuare i fattori di rischio personalizzati. A centrare questo obiettivo non riesce pienamente neppure l'analisi del DNA: ?la comunit? scientifica ha prodotto centinaia di nuove varianti geniche legate alle malattie croniche, ma uno qualsiasi dei 30-40 geni sospettati spiega solo in minima parte l'incidenza e la gravit? della malattia?, commenta Kaput.
Un passo in avanti ? stato fatto con l'approccio "omico", basato sullo studio di RNA, metaboliti come il colesterolo, il glucosio, gli amminoacidi dei fluidi biologici o varie proteine. Se questo metodo aiuta a capire i processi biologici, non consente per? di sapere chi rester? sano o chi si ammaler?. La soluzione ? studiare anche i fattori dietetici e ambientali che agiscono sulla persona: ?Solo dopo aver completato questa analisi le persone vengono raggruppare in base alle risposte metaboliche?, sottolinea Kaput, che prende come esempio il caso di chi ? malato di diabete di tipo 2: ?hanno sviluppato questa malattia perch? il funzionamento del pancreas, del fegato, dell'intestino, del tessuto adiposo o di quello muscolare ? mal regolato a causa di una dieta o di uno stile di vita sbagliati?. Alla base ci pu? essere un difetto di regolazione dell'insulina, o di produzione di glucosio, o entrambe, come pure carenze di organi e tessuti diversi che hanno portato alla malattia. Di solito si mettono insieme i vari casi, sulla base delle condizioni di salute finali, ma in questo modo non si tende a distinguere tra gli organi che funzionano bene e quelli che funzionano male. Uno studio pi? mirato, invece, potrebbe portare a terapie pi? efficaci.

Fonte: edott.it

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