(20-09-11) Il cuore delle donne ? pi? fragile
Malattie riconosciute in ritardo e curate male, una maggior suscettibilit? a ictus e infarti dopo la menopausa
MILANO - Le donne vivono pi? a lungo degli uomini, ma spesso in peggiori condizioni di salute. ? solo uno dei tanti dati poco rassicuranti per il gentil sesso emersi nel corso dell'ultimo , a Parigi, dove moltissime ricerche hanno fatto il punto sulla salute del cuore femminile arrivando spesso alla stessa conclusione: il cuore delle donne ? pi? fragile e anche pi? ?dimenticato? dai medici rispetto a quello degli uomini.
FRAGILITA' ? Innanzitutto, nella vita adulta il cuore femminile ? sottoposto allo ?stress? della gravidanza e del parto, fatto che per alcune pu? essere perfino pericoloso: nelle donne che non sanno di avere un difetto al cuore l'eccessivo impegno cardiaco correlato alla gravidanza pu? essere fatale, tanto che secondo gli esperti dell'ESC la mortalit? per cause cardiovascolari durante i nove mesi ? cento volte pi? alta del normale. Il problema sussiste ovviamente per chi ha disturbi cardiovascolari preesistenti, non per una donna sana; ma molte non sanno di avere qualche piccolo problema, ed ecco che metter al mondo un figlio pu? diventare un pericolo. Il cuore di tutte le donne, per?, ? a rischio soprattutto dopo la menopausa: all'improvviso o quasi, con la perdita dell'effetto protettivo degli estrogeni, il colesterolo sale, aumenta la formazione di placche aterosclerotiche, cresce la pressione. E l'organismo femminile, meno abituato a questi fattori di rischio, diventa pi? fragile di quello maschile di fronte a infarti e ictus. Secondo una ricerca australiana discussa al congresso europeo, neppure la terapia ormonale sostitutiva riesce a modificare la situazione: il rischio di ipertensione, ad esempio, resta invariato o addirittura aumenta in chi prende gli estrogeni.
SOTTOSTIMA ? A tutto questo si aggiunge il fatto che i sintomi di un infarto, nella donna, sono solitamente atipici, come ha confermato una ricerca irlandese presentata a Parigi: nelle donne sono comuni la difficolt? a respirare, il dolore alla schiena, al collo o alle spalle, la nausea e la stanchezza, tutti segni che spesso vengono scambiati per qualcos'altro e non connessi a un infarto in corso. Risultato, le donne stesse tendono a sottovalutare il problema, non chiedono aiuto e arrivano pi? tardi in pronto soccorso, esponendosi cos? a un maggior rischio di conseguenze negative dell'infarto. Anche i medici spesso non trattano a sufficienza le pazienti del gentil sesso: una ricerca svedese su oltre 30mila fra uomini e donne sottoposti a terapie di riperfusione dopo l'infarto ha infatti confermato che tuttora per una donna ? meno probabile ricevere l'angioplastica per riaprire la coronaria ostruita. Quelle che ci arrivano, per giunta, entrano in sala di emodinamica pi? tardi rispetto agli uomini e ricevono pi? difficilmente le terapie post-infarto. Tutto ci? nonostante un'enorme mole di dati ormai dimostri con certezza che anche nelle donne (che hanno arterie pi? piccole e tortuose, ?difficili? da trattare rispetto agli uomini) si possono ottenere ottimi risultati, magari preferendo gli stent medicati che, secondo un'indagine europea, nel sesso femminile sono pi? efficaci rispetto a quelli non coperti di farmaco antiaggregante.
ASPETTATIVA DI VITA ? Che cosa comporta tutto questo? Lo ha spiegato bene una ricerca italiana condotta da Diego Vanuzzo, della ASL 4 Medio Friuli di Udine: le donne oggi vivono mediamente sei anni di vita in pi? rispetto agli uomini (82 contro 76), ma li vivono in peggiori condizioni di salute proprio perch? spesso devono fare i conti con le malattie cardiovascolari. ?Alla nascita un uomo pu? aspettarsi di vivere l'85 per cento della sua vita in buona salute; la donna soltanto l'80 per cento ? spiega Vanuzzo ?. In un quarto dei casi la ?disabilit?? delle donne ? dovuta alle malattie cardiovascolari. E purtroppo la situazione sembra destinata a peggiorare: si sta infatti assottigliando la differenza fra uomini e donne che fumano, un tempo a favore delle donne, perch? le fumatrici sono in continuo aumento. E il fumo nelle donne ? particolarmente negativo?. Lo ha confermato un altro studio presentato a Parigi: una sigaretta per una donna equivale a ben cinque per un uomo, in termini di danni alle arterie.
Fonte: Elena Meli www.corriere.it
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