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Le ricerche di Gerona 2005

(27-09-11) Glicemia alta dopo pasti 'spia' di diabete piu' di quella a digiuno


Lisbona, 14 set. (Adnkronos Salute) – L'elevata glicemia dopo i pasti ? spia di diabete pi? di quella a digiuno, nonostante sia quest’ultima a essere misurata abitualmente perch? ? pi? semplice farlo. "La rilevazione glicemica postprandiale riesce a identificare un caso di diabete su 3", afferma Gabriele Riccardi, presidente della Societ? italiana di diabetologia (Sid), dal Congresso europeo sul diabete, in corso a Lisbona Non solo. Per chi ha gi? il diabete di tipo 2, la glicemia elevata dopo i pasti ? ‘spia’ di un maggior rischio di eventi cardiovascolari e morte, secondo il San Luigi Gonzaga Diabetes Study, lo studio pi? ampio e pi? lungo mai condotto sull'argomento. Obiettivo della ricerca, condotta dai ricercatori dell’Azienda ospedaliero-universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino) su oltre 500 diabetici di tipo 2 seguiti per 14 anni, era valutare quale parametro fra glicemia a digiuno, glicemia postprandiale ed emoglobina glicata fosse maggiormente predittivo della probabilit? di andare incontro a complicanze cardiovascolari e morte, che hanno riguardato negli anni, rispettivamente, il 34% dei pazienti e il 29%. E’ risultato che l’iperglicemia postprandiale e l’emoglobina glicata elevata aumentano il rischio in modo molto pi? importante dell’iperglicemia a digiuno. "Numerosi studi hanno dimostrato – spiega Mariella Trovati, coordinatrice della ricerca e ordinario di Medicina interna alla Facolt? di medicina San Luigi Gonzaga dell’universit? di Torino - che l'iperglicemia postprandiale danneggia i vasi sanguigni soprattutto incrementando la formazione dei radicali liberi dell’ossigeno. Ora i dati clinici evidenziano che il danno vascolare si traduce in un importante aumento degli eventi cardiovascolari, tra cui l’infarto del miocardio e l’ictus, e della mortalit?, suggerendo che sia utile controllare la glicemia prima e dopo i pasti con una frequenza che varia a seconda degli stadi della malattia".

Fonte: quotivadis

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