(07-12-05) PCR e coronaropatia

La proteina C reattiva (PCR) ? un marcatore di infiammazione sistemica e pu? essere predittiva delle coronaropatie, tuttavia non sono ancora chiari quali sono i valori di PCR minimi per poter parlare di rischio cardiovascolare. La conoscenza di questi valori sarebbe fondamentale per poter valutare, attraverso programmi di prevenzione, quali sono le situazioni a rischio per la comparsa di patologia coronarica.

Lo Studio
In questo studio ? stato analizzato se il valore di PCR >3 mg/L pu? essere correlato con un rischio maggiore di coronaropatia. A tale proposito, ? stato analizzato quale fosse il valore di PCR in un gruppo di 15.431 soggetti considerato ad alto rischio per patologia coronarica per la presenza di valori elevati di colesterolo,glicemia, pressione arteriosa, indice di massa corporea, colesterolo HDL, trigliceridi. I dati di questo gruppo sono stati confrontati con quelli di un gruppo non a rischio.

Risultati
E? emerso che i livelli di PCR sono maggiori nei soggetti con obesit? (o comunque sovrapeso), diabete, mentre sono pi? bassi in modo significativo in tutti quei casi considerati a basso rischio per patologia coronarica. Il rischio ? risultato diverso nel sesso maschile e in quello femminile (78% vs 67%).

Conclusioni
In sintesi, questi dati suggeriscono che i valori elevati di PCR sono correlati, nella popolazione generale, a tutte quelle variabili che generalmente si legano a coronaropatia. Tale dato assume maggiore valore dal momento che i livelli di PCR sono significativamente minori nei casi a basso rischio. Pertanto, ? possibile affermare che la sola misurazione della PCR non permette uno screening sufficiente se non viene affiancata da una conoscenza dei valori dei singoli fattori di rischio.


(Miller M et al. High Attributable Risk of Elevated C-Reactive Protein Level to Conventional Coronary Heart Disease Risk Factors. Arch Intern Med. 2005; 165: 2063-2068)

Fonte: Dica 33

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