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Le ricerche di Gerona 2005

(26-10-11) Se tieni al cuore controlla i reni


Il controllo ai ?filtri? ha ampie ricadute
MILANO - Un rene che funziona male compromette anche il funzionamento del cuore con effetti tanto pi? negativi quanto ? maggiore la riduzione della funzionalit? renale. E cos? se chi presenta un danno renale lieve ha un rischio di incidenti cardiovascolari 2-3 volte superiore alla norma, chi ha reni che funzionano al 50% ha 10 volte pi? probabilit? di avere un infarto o di morire a causa di problematiche cardiovascolari.
A puntare il dito sulla troppo sottovalutata relazione tra salute renale e cardiovascolare sono stati gli esperti intervenuti al recente Congresso nazionale delle Societ? italiana di nefrologia (Sin), presentando alcuni dati, tutti italiani, dello studio Carhes. Nella ricerca, frutto della collaborazione tra la Sin, l'Istituto Superiore di Sanit? e l'Associazione Nazionale Medici Cardiologici Ospedalieri (Anmco), sono stati presi in considerazione pi? di 9 mila persone, rappresentative della popolazione italiana, con l'obiettivo di valutare la diffusione della malattia renale cronica, delle sue complicanze nonch? raccogliere dati a lungo termine su incidenza di morte, eventi cardiovascolari e progressione verso malattia renale in fase finale. ?I dati raccolti fino ad ora mostrano che l'8% circa della popolazione italiana ha un danno renale cronico di qualche natura, il 5% in forma iniziale e il restante 3% in forma avanzata - riferisce professor Francesco Pizzarelli, Segretario della Sin e direttore del reparto di Nefrologia all'Ospedale S.M. Annunziata di Firenze -. Non solo, l'insufficienza renale si conferma essere un importante fattore di rischio cardiovascolare: peggio funzionano i reni maggiore ? il rischio di danni cardiovascolari. La salute renale e quella cardiovascolare sono legate a doppio filo: da una parte condividono alcuni fattori di rischio come l'ipertensione e l'obesit?, dall'altra fattori specifici della malattia renale possono mettere in pericolo il cuore e fattori specifici della malattia cardiovascolare possono contribuire a peggiorare la funzionalit? renale?.
E cos? mentre gran parte dei pazienticon malattie renali ? terrorizzato all'idea di finire in dialisi, le probabilit? dicono che la maggior parte rester? vittima invece di eventi cardiovascolari, ben prima che i reni cessino di funzionare del tutto. La buona notizia ? che una diagnosi precoce di danno renale e cure mirate aiutano a ridurre sia il rischio di eventi cardiovascolari sia la progressione verso la dialisi. ?Il vero problema delle malattie renali ? quello della diagnosi tardiva - fa notare Rosanna Coppo, presidente della Sin e direttore della divisione di Nefrologia, dialisi e trapianto pediatrico dell'Ospedale Regina Margherita di Torino -. Se i reni non funzionano a dovere, non si lamentano e cos? capita spesso che passi parecchio tempo prima che ci si accorga che qualcosa non va. Per questo motivo andrebbe potenziato lo screening dei soggetti a rischio, ovvero ipertesi, diabetici, persone con familiarit? per le malattie renali, obesi e soggetti nati prematuri o con un basso peso alla nascita. Con alcuni test facili, rapidi e poco costosi, come l'esame dell'urina e la creatininemia, ci si pu? gi? fare un'idea della salute renale e quindi procedere, dove necessario, a esami pi? approfonditi?. Insomma il messaggio ? chiaro: bisogna tenere d'occhio il rene se lo si vuole proteggere ed evitare che danneggi anche il cuore.

Fonte: Antonella Sparvoli
Corriere.it

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