(30-11-11) Controllo glicemico pi? deciso e rischio di scompenso cardiaco
Uno scarso controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2 si associa a
un rischio aumentato di scompenso cardiaco (Hf), ma un controllo glicemico pi?
intenso negli stessi soggetti non riduce la comparsa di eventi correlati ad Hf.
Anzi, il trattamento intensivo con tiazolidinedioni aumenta tale rischio.
Questi dati, che mettono in discussione un legame diretto meccanicistico tra
iperglicemia e Hf, provengono da una metanalisi di trial controllati
randomizzati, realizzata da un gruppo internazionale di esperti, sotto la guida
di Davide Castagno dell'universit? di Torino. Il team ha incluso 8 studi, per
un totale di 37.229 pazienti, nei quali veniva confrontato un controllo
glicemico effettuato secondo un regime standard con un approccio
ipoglicemizzante pi? aggressivo. I follow-up variavano dai 2,3 ai 10,1 anni, e
il numero complessivo di eventi correlati ad Hf ? stato di 1.469 (55% nel
braccio trattamento intensivo). La differenza media di livello di emoglobina
glicata tra i pazienti in regime standard e quelli in trattamento pi? intensivo
si ? attestata su 0,9%. Nel complesso il rischio di eventi correlati ad Hf non
? cambiata in modo significativo tra il gruppo con approccio aggressivo e
quello con regime standard (odds ratio, Or: 1,20), ma gli effetti stimati si
sono rivelati fortemente eterogenei. All'analisi per sottogruppi, il controllo
glicemico intensivo ottenuto mediante elevato impiego di tiazolidinedioni ha
significativamente incrementato il rischio di Hf (Or: 1,33).
Fonte: Am Heart J, 2011; 162(5):938-948.e2
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