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Le ricerche di Gerona 2005

(23-12-11) Mangiare un terzo in meno mantiene giovane il cervello


Trovata molecola anti-invecchiamento.
Si attiva con poche calorie
MILANO - Troppe calorie nel menu quotidiano ?invecchiano? anche il cervello. Insomma, studio dopo studio la scienza conferma che il segreto di lunga vita in buona salute ? proprio nello stile di vita a tavola. Ed ? stata scoperta addirittura una molecola che protegge i neuroni dall?invecchiamento. Una molecola attivata proprio se si mangia meno. Quanto meno? Oggi si pu? dire: un 30 per cento delle calorie vanno lasciate nel piatto. Quasi un terzo di quelle consigliate come normali in base al tipo di attivit? che si svolge. In altre parole, chi deve assumere 2.000 calorie le riduce a 1.400. E questo ? gi? stato individuato da studi precedenti (pubblicati su Science e Nature): quelli che hanno collegato la longevit? cellulare a una dieta ipocalorica.
LA MOLECOLA - La molecola anti-aging cerebrale l?hanno scovata ricercatori italiani. Dell?universit? Cattolica di Roma. La molecola si chiama Creb1, viene attivata da una dieta a basso contenuto calorico e funziona da direttore d?orchestra accendendo altri geni importanti per la longevit? e per il buon funzionamento del cervello. Lo studio ? stato condotto dall??quipe di Giovambattista Pani, dell?Istituto di Patologia generale diretto da Achille Cittadini, in collaborazione con l??quipe di Fisiologia umana guidata da Claudio Grassi. Ed ? stato pubblicato su Proceedings of the national academy of sciences Usa (Pnas). ?L?obiettivo ora ? commenta Pani ? ? trovare il modo di attivare Creb1, per esempio attraverso nuovi farmaci, anche senza doverci sottoporre a una dieta ferrea. La restrizione calorica ? stata per noi pi? che altro un espediente sperimentale per scoprire e accendere un circuito protettivo del cervello che coinvolge Creb1 e altri geni responsabili della longevit?, le sirtuine (Sirt)?.
OBESIT? E INVECCHIAMENTO - In verit? l?osservazione, negli ultimi anni sempre pi? avvalorata da numerosi risultati sperimentali, aveva gi? collegato l?obesit? ad un rallentamento e ad un invecchiamento precoce delle funzioni del cervello. Cos? come avviene con malattie tipiche della terza et?, dalla demenza senile al Parkinson. Al contrario, la restrizione calorica (nella giusta misura) mantiene giovane il cervello. Lo rende pi? attivo. Ma i ?pulsanti? molecolari che governano gli effetti positivi della dieta sul cervello erano finora ignoti. La molecola individuata dal gruppo di scienziati della Cattolica apre pi? di uno spiraglio.
DIVERSE FUNZIONI - Non a caso Creb1 regola normalmente importanti funzioni cerebrali come la memoria, l?apprendimento e il controllo dell?ansia. E la sua attivit? diminuisce, o viene compromessa, proprio dall?et? che avanza. ?I neuroni ? spiega Grassi ? comunicano tra loro mediante giunzioni specializzate, le sinapsi, la cui funzione ? essenziale non solo per la trasmissione delle informazioni nelle reti neurali, ma anche per il loro immagazzinamento (formazione dei ricordi). La corretta funzione delle sinapsi ?, quindi, determinante per l?apprendimento e la memoria. Mente le alterazioni delle sinapsi sono alla base del declino cognitivo che si osserva nella malattia di Alzheimer e in altre forme di demenza. La restrizione calorica, come abbiamo visto e dimostrato, potenzia la capacit? delle sinapsi di memorizzare le informazioni. Tale azione benefica ? proprio mediata da Creb1?. In topi in cui ? stata bloccata Creb1 nelle aree cerebrali deputate alle funzioni cognitive, i benefici della restrizione calorica sul cervello (miglioramento della memoria, eccetera) non si verificano. L?animale, nonostante la dieta, presenta gli stessi deficit dell?animale supernutrito. ? la prova del 9.

Fonte: Mario Pappagallo
Corriere.it

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