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Le ricerche di Gerona 2005

(09-01-12) TASSA sul junk food s?, tassa no.


Mentre il Ministero della Salute precisa che per finanziare la Sanit? (pare, la costruzione di nuovi ospedali) non c'? ancora alcuna tassa sul cibo spazzatura, ma solo una "bozza in vista del nuovo Patto per la salute da concordare con le Regioni", nascono due domande: quanti obesi abbiamo in Italia e quanto ci costano? L'ultimo studio 1condotto dalla Scuola Superiore Sant'anna di Pisa parla di obesi in et? adulta pari al 10% della popolazione, poco meno di 5 milioni di persone. Per un costo sociale annuo di 8,3 miliardi, pari circa al 6,7% della spesa pubblica in cure mediche soprattutto per malattie cardiovascolari e diabete, ma anche per dietologi e psicologi (negli Usa il costo dell'obesit? per lo Stato tocca il 9% della spesa medica complessiva, 147 miliardi di dollari). Un prezzo che senza qualche intervento (o qualche tassa) non potr? che peggiorare: nel 2025 ? previsto un tasso di obesit? negli adulti che arriver? al 43%.

Secondo lo studio pi? ampio mai svolto dalla commissione europea Idefics 2(Identification and prevention of Dietary- and lifestyle-induced health EFfects In Children and infantS; Identificazione e prevenzione di effetti dietetici e stile di via indotti in giovani e bambini ) su 16mila bambini per due anni, l'Italia registra il primato di sovrappeso e degli obesi nella fascia d'et? tra i 6 e i 9 anni. E nel Belpaese l'aumento dell'obesit? infantile segna un +2,5% ogni 5 anni. Le abitudini alimentari vanno avvicinandosi a quelle del Nord Europa, ma la stessa cosa non avviene per l'attitudine sportiva dei ragazzi. La notizia peggiora se sommata agli articoli di Lancet che denunciano un quoziente d'intelligenza pi? basso e una probabilit? di depressione pi? alta per i bambini ciccioni. Fin qui l'obesit?. Se allarghiamo il raggio a bambini e adulti in sovrappeso le cifre lievitano: gi? al congresso europeo sull'obesit? di Ginevra del 2008 in Italia il sovrappeso riguardava il 42,4% dei maschi e il 26,6% delle femmine.

Che il cibo spazzatura abbia una parte in questi numeri ? certo. L'America, il 30,6% della popolazione di obesi americani, insegnano. E la scienza conferma. Stiamo parlando di cibi ad alto contenuto di calorie e di zuccheri come hamburger, patatine, bibite gassate, soft drink, merendine farcite e non, in generale quegli alimenti che apportano all'organismo calorie "vuote", che cio? non portano benefici nutrizionali. Per capire, confrontiamo una lattina di bevanda dolce gassata con una mela: in entrambi i casi ci sono 100 calorie di zuccheri semplici, ma nel primo non c'? altro, mentre nel secondo arrivano all'organismo vitamine, minerali e fibra alimentare. Ecco, questo cibo di zuccheri "vuoti" solletica di pi? i neuroni della gratificazione. E d? assuefazione. Esemplare lo studio pubblicato da Nature Neuroscience 3l'anno scorso, sui topolini del laboratoprio dello Scripps Research Institue in Florida. Dopo un mese e mezzo di dieta a base di bacon, salsicce, torte e cioccolato, iniziavano a comportarsi come veri e proprio drogati: mangiavano in continuazione e volevano alzare la dose. Cosa succedeva? Il piacere da cibo si trasmette attraverso il neurotrasmettitore della dopamina. Quando c'? sempre pi? dopamina in circolo, il cervello diminuisce il numero dei recettori. Ed ecco che devi alzare la dose di cibo spazzatura per averne lo stesso piacere di prima. Fin qui la parte della chimica. Poi nell'obesit? ci sono le cause psicologice e le cattive abitudini, certo.


Gli Stati Uniti che hanno inventato il junk food, ora gli fanno guerra. A San Francisco sono vietati gli Happy Meal 5, i regalini che accompagnano i men? speciali per i bimbi (per i quali il tetto di calore da raggiungere ? fissato a 600). A New York il sindaco Bloomberg mette una tassa sulle bibite gassate 6, la "soda tax". E diversi Stati d'oltreoceano hanno messo tasse sulle bibite e le caramelle nelle scuole, per dissuadere gli alunni dall'acquisto di prodotti pi? costosi. Gli Obama zappano l'orto della Casa Bianca sotto i fotografi e invitano il nostro Carlo Petrini, l'ideatore di Slow Food, a spiegare la ricetta del mangiar bene agli americani.

Ma anche in Europa qualcosa si muove. La Francia, dove la spesa per le cure all'obesit? ? arrivata all'8%, poco pi? che in Italia, mette a punto la "sarkoslim", una tassa su snack troppo grassi, troppo salati e troppo dolci attraverso un aumento graduale dell'Iva dal 5,5 al 19% 7. In cambio dovrebbe essere ridotta l'Iva su frutta e verdura. In Gran Bretagna il governo vieta la pubblicit? delle merendine su tv e carta stampata. E in Italia? Petrini da anni inascoltato invita gli italiani a boicottare merendine grassi e bibite gassate. Qualche comune lancia la biomerendina e la frutta a scuola. Qualcuno, a scuola, vieta di portare cibo da casa. Forse una tassa Balduzzi sul cibo spazzatura non sarebbe una cattiva idea. Pi? entrate e meno uscite per le Regioni. E, forse, pi? salute per tutti.

Fonte: Repubblica.it

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