(17-01-12) Studio mondiale, per chi ha macchina e tv +27% rischi infarto
Roma, 10 gen. (Adnkronos Salute) - Sport toccasana, macchina e televisione minaccia per la salute del nostro cuore. Un maxistudio mondiale dimostra che l'attivit? fisica durante il lavoro e il tempo libero riduce in modo significativo il rischio di attacchi cardiaci. Mentre il possesso di un'autovettura e di un apparecchio televisivo ? stato collegato a un preoccupante aumento del rischio di infarto. Sono i dati dell'Interheart Study, condotto su 29.000 persone da 262 centri in 52 Paesi in Asia, Europa, Medio Oriente, Africa, Australia, Nord e Sud America. E' pubblicato on line sull''European Heart Journal'.Dopo aver 'aggiustato' i dati secondo vari fattori quali et?, sesso, Paese, reddito, vizio del fumo, uso di alcol, educazione, salute, dieta, i ricercatori dell'Uppsala University Hospital (Svezia) con colleghi americani e canadesi hanno scoperto che le persone che svolgono un lavoro che prevede sia una leggera sia una moderata attivit? fisica hanno un rischio pi? basso di un quinto (22%) o di un decimo (11%) di avere un attacco cardiaco rispetto a chi ha un'occupazione prevalentemente sedentaria. Tuttavia chi svolge un pesante lavoro fisico non vede ridurre il pericolo. Durante il tempo libero, il rischio di un attacco di cuore risulta inferiore rispettivamente del 13 e del 24% per chi fa sport in maniera leggera o moderata-intensa rispetto ai 'pigri'. Ma la notizia che preoccuper? milioni di italiani ? questa: le persone che hanno sia una macchina che un televisore, entrambi indicatori di uno stile di vita sedentario, vedono aumentare del 27% il pericolo di infarto rispetto a chi non possiede questi oggetti. Gli esperti hanno notato che una percentuale maggiore di persone nei Paesi a basso reddito ha un lavoro sedentario e fa meno sport nel tempo libero, rispetto a quelli con medio o alto reddito. Claes Held, autore principale dello studio, conclude che "l'esercizio fisico moderato quotidiano dovrebbe essere incoraggiato per prevenire le malattie cardiache. Questi dati hanno un'implicazione nella vita reale, che deve essere evidenziata soprattutto nei Paesi a basso reddito, i quali devono promuovere di pi? il movimento fisico. Anche se ? importante farlo in ogni parte del mondo".
Fonte: Quotivadis
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