(18-01-12) La ricerca si concentra sulla vitamina D
La ricerca rivela tante nuove funzioni vitali per la vitamina D, sostanza
sempre pi? simile a un ormone. Secondo Francesca Bottaccioli, presidente
onorario della societ? di Psiconeuroendocrinoimmunologia, ? stato dimostrato
che la vitamina D stimola la sintesi della tirosina idrossilasi e di fattori di
crescita nervosa come il NGF e le neurotrofine. La D ha quindi un effetto
trofico sul tessuto nervoso. Non sembra perci? un caso che in malati di
Parkinson si riscontri spesso un deficit di vitamina D. Cos? come ? sempre pi?
documentata una relazione inversa tra livelli di vitamina D e depressione.
Esiste anche una relazione tra vitamina D e sclerosi multipla, a cui ? stato
dedicato tutto un numero del Journal of Neurological Sciences, organo della
Federazione mondiale di neurologia, aperto dalla lettura che Kelly Claire
Simon, Kassandra L. Munger e Alberto Ascherio della Harvard University hanno
tenuto alla Charcot Foundation. I tre scienziati scrivono che ?la
supplementazione con vitamina D potrebbe avere un eccezionale impatto sulla
diffusione della sclerosi multipla?.
A cento anni di distanza dagli studi del Premio Nobel Niels Finsen, per i suoi
studi sull?efficacia della fototerapia nella cura della tubercolosi cutanea, la
ricerca sta svelando i meccanismi con cui il sole e la luce sono terapeutici.
La vitamina D induce i macrofagi a produrre catelicidina, un antibiotico
naturale efficace contro il Mycobacterium tuberculosis.
Fonte: edott.it
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