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Le ricerche di Gerona 2005

(20-01-12) Dieta, non tutte le calorie sono uguali "Non conta quanto mangi, ma cosa"


Su Jama uno studio dimostra e conferma che un regime alimentare povero di proteine fa aumentare la massa grassa. Al contrario, assumere il 15-20% delle calorie giornaliere da uova, carne e pesce aumenta la massa muscolare, a discapito di quella grassa, e migliora il metabolismo
di FRANCESCA SIRONI


ROMA - Pi? calorie, pi? peso. L'equazione torna, ancora una volta. Ma attenzione: non tutte le calorie sono uguali. In uno studio pubblicato su Jama, la rivista ufficiale dell'associazione medica americana, George Bray e i suoi ricercatori dimostrano che una dieta in cui si assumano poche proteine porta all'aumento di grasso a discapito della massa muscolare, quindi alla riduzione della capacit? di bruciare le calorie a riposo. Al contrario, un regime alimentare in cui si assumano dal 15 al 20% di calorie da proteine aumenta la massa muscolare e migliora il metabolismo. I risultati della ricerca non vanno a incidere solamente sulle nostre scelte alimentari di ogni giorno. Lo studio di Bray spiega un nesso (pi? grasso - meno massa muscolare) che ? alla base di una vera epidemia, negli Stati Uniti come in Italia: l'obesit?.

I ricercatori del Pennington Biomedical Research Center, un centro specializzato nei disturbi alimentari, hanno condotto lo studio su venticinque persone dai 18 ai 35 anni. A ognuno di loro ? stata assegnata una diversa dieta. Una era povera di proteine (meno del 5% delle calorie venivano da proteine), una era nella media dell'alimentazione americana (15%) e la terza era considerata iper-proteica, con il 25% delle calorie da proteine.

Per otto settimane i partecipanti sono stati ospitati dal centro. Mangiavano il 40% in pi? di calorie rispetto alla loro dieta normale. Circa mille calorie in pi? al giorno, in modo da prendere peso. Tutti i pasti eranocontrollati, l'attivit? fisica era praticamente assente e il corpo veniva monitorato ogni giorno.

Alla fine del periodo di controllo il gruppo cui era stata assegnata una dieta povera di proteine aveva preso meno peso, una media di tre chili e mezzo a testa. Chi aveva assunto invece una dieta a media o alta concentrazione di proteine era ingrassato rispettivamente di sei o sette chili mediamente.

Tutti i partecipanti videro il grasso aumentato, ma con significative differenze. In coloro che avevano seguito la dieta a basso contenuto proteico, pi? del 90% delle calorie in eccesso era diventato massa grassa. Per gli altri non era pi? del 50%. Non solo. Nel gruppo con poche proteine la massa muscolare era calata mediamente di quasi un chilo, mentre in quelli a normale o alto contenuto proteico era aumentata dai tre ai quattro chili.

Oltre all'aumento della massa muscolare, chi aveva seguito una dieta con normale o alto contenuto di proteine aveva visto aumentare la propria capacit? di bruciare energia a riposo, mentre in chi aveva assunto poche proteine questa era rimasta invariata. Significa per i primi poter bruciare pi? facilmente le calorie assunte in eccesso, e quindi riprendere pi? velocemente il peso forma rispetto ai secondi, il cui metabolismo risulta inevitabilmente rallentato.

Peso diverso, ma stessa quantit? di massa grassa, insomma. Le proteine, dimostra la ricerca, permettono di aumentare la massa muscolare, che ? fondamentale per compiere attivit? fisica e per far funzionare correttamente il metabolismo, bruciando le calorie in eccesso. Quando queste vengono invece depositate come grasso, come ? successo al gruppo che assumeva solo il 5% di proteine, bruciarle sar? molto pi? difficile.

Lo studio, che ha impegnato il dr. Bray e la sua squadra per due anni e mezzo, ? stato appena pubblicato sul Journal of the American Medical Association. Nell'editoriale che lo presenta i dottori Heber e Zhaoping sottolineano l'importanza di questi risultati nella lotta all'obesit?, una piaga che coinvolge due miliardi di persone nel mondo: dal 2011 pi? degli individui sottopeso. "Questo studio - scrivono - suggerisce che il peso del corpo potrebbe far sottostimare i veri rischi dell'essere sovrappeso".

Fonte:
Repubblica.it

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