(06-02-12) Lo studio, pensieri positivi e buffi fanno star meglio
Adnkronos Salute- Pensare positivo fa bene alla salute. E concedersi qualche momento ogni giorno dedicato a pensieri felici o divertenti, come ad esempio a immaginare dei rosei neonati con strani cappelli e occhiali da sole, ha un effetto positivo anche contro le malattie croniche: dalle cardiopatie, alla pressione alta, all'asma. Lo rivelano tre studi su 766 pazienti, pubblicati online sugli 'Archives of Internal medicine'. Una ricerca che far? sorridere, ma che ? stata finanziata con 9,5 mln di dollari dal National Heart, Lung and Blood Institute dei National Institutes of Health americani. Coordinatrice del lavoro ? Mary Charlson, del Weill Cornell Medical College.Si tratta del primo trial controllato in cui i pensieri positivi sono testati come una cura in grado di provocare effetti sulla salute. Ai pazienti ? stato chiesto di concentrarsi su piccoli pensieri felici al mattino e poi di nuovo pi? volte nel corso della giornata. "Un approccio semplice, che d? ai pazienti le armi per sostenere le promesse che fanno a se stessi quando si tratta di comportamenti salutari", spiega Charlson. "Ad esempio, se piove e non si ha voglia di andare ad allenarsi, queste strategie aiutano a superare i blocchi mentali e infilarsi le scarpe da ginnastica". Ne beneficer? la linea, ma anche la salute cardiovascolare. I volontari sono stati invitati a rievocare un piccolo episodio felice (una promozione), mentre ai meno fantasiosi i ricercatori hanno fornito anche degli esempi, come appunto i bimbi con cappelli da cuoco, da pompiere o da minatore, o immagini dell'alba. Altro suggerimento: godersi per qualche minuto gli episodi divertenti che si verificano nel corso della giornata. "Quando si incontrano delle difficolt?, da un improvviso attacco di pigrizia a problemi per misurarsi la pressione, bisogna rievocare uno di questi pensieri divertenti o felici". I pazienti, divisi in due gruppi di cui uno di controllo, hanno sperimentato l'efficacia dei pensieri postivi testandoli rispetto a un semplice intervento educazionale. Solo quelli 'in cura' con i pensieri felici, inoltre, ricevevano piccoli omaggi a sorpresa prima dei controlli bimestrali eseguiti per testare i progressi della strategia. Alla fine di un anno il team ha misurato l'efficacia dell'approccio, scoprendo che il 55% dei cardiopatici che pensavano positivo hanno aumentato l'attivit? fisica, rispetto al 37% del gruppo di controllo. Inoltre il 42% degli ipertesi grazie alla 'cura del sorriso' ha migliorato l'adesione alla terapia, contro il 36% degli altri. Insomma, i pensieri postivi "fanno davvero la differenza: i pazienti sono pi? capaci di portare avanti uno stile di vita in grado di migliorare la loro salute", conclude Chalrson
Fonte: univadis.it
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