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Le ricerche di Gerona 2005

(03-03-12) Giudice ordina la cura Di Bella contro il cancro



Metodo Di Bella, un giudice di Bari stabilisce che i malati oncologici che
vogliono sottoporsi alla cura alternativa alla chemio hanno il diritto di farlo
in modo gratuito e immediato. Il giudice della sezione Lavoro del Tribunale di
Bari Maria Procoli ha cos? accolto il ricorso presentato da un malato. La Asl
deve ora trovare un medico disposto a somministrare al paziente la terapia
alternativa a base di somatostatina che per? la maggior parte della sanit?
italiana non riconosce come efficace. Il direttore generale dell'Asl, Domenico
Colasanto, ha chiesto ai legali dell'Azienda sanitaria locale di opporsi alla
decisione del giudice.

?Si tornano ad avallare il facile sensazionalismo e le false speranze da parte
dei pazienti - avverte il segretario nazionale dell'Associazione italiana di
oncologia medica (Aiom) Carmine Pintu - ai pazienti devono essere garantite
esclusivamente cure riconosciute valide scientificamente?.

Molto perplesso anche Ignazio Marino, presidente della Commissione d'Inchiesta
sul servizio sanitario nazionale: ?Nutro profondo rispetto per il lavoro della
magistratura e tuttavia mi sembra paradossale che una terapia medica possa
essere prescritta da un magistrato. Cos? come mi sembrerebbe strano se fosse un
medico a concludere un processo. La cura Di Bella ? stata ritenuta dalla
comunit? medica e scientifica internazionale come non affidabile?.

Perplesso anche Amedeo Bianco, presidente della Federazione Nazionale degli
Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: ?Correre dietro a una speranza
? giusto, ma le risorse non sono infinite. Decidere di utilizzare dei fondi
pubblici per una cura come il metodo Di Bella, su cui esistono molte
perplessit? in campo scientifico, invece che per terapie su cui esistono
evidenze, significa correre il rischio di sprecare le risorse gi? limitate a
disposizione dei pazienti?.

?Sono oltre duemila in Italia le sentenze che hanno condannato le Asl a
erogare la terapia di mio padre - risponde Giuseppe Di Bella - il metodo ormai
? ufficiale e si trova nelle banche dati scientifiche mondiali?, spiega.
Citando dati del National Cancer Institute, il figlio del ricercatore afferma
che quando questo tipo di tumore ? al quarto stadio la possibilit? di
sopravvivenza viene ritenuta non superiore al 19%, mentre con il metodo Di
Bella al quarto stadio sopravvive ormai il 50% delle donne?.

Fonte: edott.it

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