(17-04-12) La Vitamina-E pu? aumentare il rischio di tumore alla prostata
Si ? notato in un ampio studio randomizzato che gli uomini che ricevono
supplementi di Vitamina-E hanno mostrato un leggero aumento, ma statisticamente
significativo, nella diagnosi di cancro alla prostata.
Dopo essere stati seguiti fino a 10 anni dopo la randomizzazione, l'hazard
ratio ( HR ) per il tumore alla prostata nei partecipanti alla studio SELECT
assegnato agli integratori di Vitamina E era 1.17 rispetto al gruppo placebo.
Lo studio a quattro bracci includeva anche supplementi di Selenio,
somministrato da solo o in combinazione con la Vitamina-E. I partecipanti a
questi gruppi hanno mostrato un minore aumento del rischio di cancro alla
prostata che non ha raggiunto la significativit? statistica, come riportato sul
Journal of American Medical Association ( JAMA ).
SELECT ? un acronimo per Selenium and Vitamin E Cancer Prevention Trial, che
ha randomizzato 35.553 uomini di 50 anni o pi? per i 4 bracci dello studio dal
2001 al 2004. Lo studio ha dimostrato che questi integratori non prevengono il
cancro.
L?evidenza di danno da Vitamina-E ? risultata relativamente debole, ma sulla
base di questo ed altri studi si pu? affermare che n? la Vitamina n? il Selenio
apportano alcun beneficio ai pazienti.
? risultato molto chiaro che la Vitamina-E non protegge contro il tumore alla
prostata e non deve essere impiegata a tal fine. Non ? ancora chiaro se possa
costituire un rischio importante se usata per un altro scopo. Questi dati
contribuiscono a mostrare poca o nessuna associazione piuttosto che un danno
comprovato.
I risultati dello studio SELECT erano stati presentati per la prima volta nel
2008; era stato osservato un trend non-significativo verso un aumento del
rischio di cancro alla prostata con la Vitamina-E.
Lo studio era stato fermato, prima della sua naturale scadenza, perch? era
chiaro che i supplementi non stavano riducendo il rischio di tumore.
I partecipanti allo studio erano stati assegnati a ricevere 400 UI/die di
Vitamina-E, 200 mcg/die di L-Selenometionina, entrambi gli integratori, oppure
placebo, in un disegno in doppio cieco, double-dummy.
Quando lo studio si ? concluso, i partecipanti avevano assunto supplementi per
4-7 anni.
Il follow-up ? continuato fino a luglio 2011. Poich? erano da aspettarsi
eventi supplementari, sono stati esaminati i dati per determinare se il trend
visto nella precedente analisi fosse ancora evidente o fosse scomparso.
Dal report originale, erano disponibili dati di un ulteriore follow-up di
54.464 persone-anno; 521 nuovi casi di cancro alla prostata sono stati
diagnosticati.
Un totale di 31.793 partecipanti erano ancora vivi e seguiti, anche se i dati
per la nuova analisi relativa al tumore alla prostata non erano disponibili su
circa 1.100 pazienti.
Dall?analisi ? emerso che 529 uomini assegnati al placebo avevano sviluppato
il tumore alla prostata rispetto a 620 tra quelli trattati con Vitamina-E.
Una curva di Kaplan-Meier ha mostrato che la differenza nei tassi di diagnosi
tra i gruppi Vitamina-E e placebo ? comparsa per la prima volta nel terzo anno
di follow-up ed ? cresciuta col passare del tempo.
E? stato anche osservato un leggero aumento del rischio tra quelli che
assumevano Selenio in monoterapia ( HR=1.09 ) e nel gruppo che ha ricevuto i
due integratori ( HR=1.05 ).
? stato calcolato un eccesso di rischio di tumore alla prostata di 1.6 casi
per 1.000 persone-anno per la Vitamina-E da sola, 0.8 casi per il Selenio da
solo e 0.4 casi per entrambi i supplementi.
I tassi di tumori della prostata con punteggio di Gleason pari a 7 o maggiore
sono aumentati in modo simile in tutti e tre i gruppi di trattamento attivo
rispetto al placebo, ma a causa dei numeri relativamente bassi ( circa un
quarto di tutte le diagnosi ), le differenze non hanno raggiunto la
significativit? statistica.
I partecipanti sono stati sottoposti a controllo prima dell'ingresso nello
studio per escludere quelli con alto dosaggio dell'antigene prostatico
specifico ( PSA ) o reperti sospetti da esami rettali digitali.
I risultati riguardanti la Vitamina-E costituiscono un importante segnale di
preoccupazione per la sanit? pubblica, dato che si ritiene che pi? della met?
degli uomini anziani assuma una certa quantit? di supplementi di Vitamina-E,
con circa un quarto che fa uso di alti dosaggi ( almeno 400 UI/die, 18 volte la
dose giornaliera raccomandata di 22.4 UI ).
Il fatto che l'aumento del rischio di cancro alla prostata nel gruppo Vitamina-
E dei partecipanti allo studio SELECT fosse solo apparente dopo prolungato
follow-up ( consentendo ulteriori eventi ) suggerisce che gli effetti sulla
salute di questi farmaci possono continuare anche dopo interruzione dell?
assunzione.
Il follow-up dovrebbe continuare in modo indefinito in tutti gli studi
interrotti prematuramente per registrare questi eventi ritardati nel tempo.
Fatta eccezione per i casi di chiara carenza, non ? stato dimostrato che la
supplementazione di Vitamina-E offra dei benefici per la salute; quindi,
secondo i ricercatori, non c'? ragione per assumerla a meno che non esista una
carenza. ( Xagena2011 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2011
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