(18-04-12) Rischio di infarto miocardio associato agli inibitori selettivi COX-2
Ricercatori dell?University of Manchester in Gran Bretagna hanno compiuto una
revisione ed una meta-analisi con l?obiettivo di valutare il rischio di infarto
miocardico associato all?uso degli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2
( COX-2 ), noti anche come coxib.
La meta-analisi ? stata effettuata su 55 studi clinici ed ha interessato
99.087 pazienti.
L?odds ratio pooled ( dati di tutti gli studi ) per il rischio di infarto
miocardio per i coxib rispetto al placebo ? stato pari a 1.46.
E? stato osservato che Celecoxib ( Celebrex ), Rofecoxib ( Vioxx ), Etoricoxib
( Arcoxia ), Valdecoxib ( Bextra ), e Lumiracoxib ( Prexige ) erano associati
ad un pi? alto rischio di infarto miocardico rispetto al placebo.
L?odds ratio pooled per i coxib, rispetto ad altri FANS ( farmaci
antinfiammatori non-steroidei ), ? stato pari a 1.45.
Rofecoxib ? risultato associato ad un pi? alto rischio di infarto miocardico
rispetto al Naprossene ( Synflex ) ( OR = 5.39 ), mentre il Valdecoxib
presentava un pi? basso rischio rispetto al Diclofenac ( Voltaren ) ( OR= 0.14
).
Non sono state riscontrate significative differenze nel rischio di infarto
miocardico dai confronti head-to-head tra i coxib.
I dati dello studio hanno mostrato che gli inibitori selettivi COX-2 sono
associati ad un maggior rischio di infarto miocardico quando confrontati con il
placebo e gli antinfiammatori non-selettivi. ( Xagena2007 )
Fonte: Chen LC, Ashcroft DM, Pharmacoepidemiol Drug Saf, 2007; 16: 762-772
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