(31-05-12) Studio, teenager obesi col cuore stanco anche senza sintomi
Milano, 21 mag. (Adnkronos Salute) - Cuore danneggiato, indebolito e affaticato gi? da ragazzini, per colpa dei chili di troppo. L'allarme arriva da Belgrado, in Serbia, dove ? in corso il congresso annuale della Heart Failure Association, il 'braccio' della Societ? europea di cardiologia (Esc) che si occupa in modo specifico di scompenso cardiaco. La sindrome del 'cuore stanco' sta facendo registrare numeri epidemici a causa dell'invecchiamento progressivo della popolazione, ma ora il dilagare di stili di vita sbagliati rischia di 'spompare' anche l'organo-motore dei giovanissimi.
Gli ultimi dati sul tema arrivano dal team guidato da Gani Bajraktari, docente di medicina interna e cardiologia dell'universit? di Pristina, nel Kosovo. I ricercatori hanno indagato sul legame fra indice di massa corporea Bmi e funzione cardiaca, in adolescenti in sovrappeso oppure obesi che non presentavano alcun sintomo cardiaco. Per prima cosa gli studiosi hanno preso le misure a 97 ragazzini (peso, altezza, girovita e circonferenza fianchi), quindi li hanno suddivisi in 3 gruppi: magri (32 teenager), sovrappeso (33) e obesi (32). A questo punto, attraverso indagini ecocardiografiche, ? stata valutata l'attivit? cardiaca.
Bajraktari e colleghi hanno cos? osservato che all'aumento del Bmi corrispondeva un peggioramento di vari parametri 'spia' dell'attivit? cardiaca. Per esempio, tanto pi? saliva l'indice di massa corporea, quanto pi? si ispessivano il setto tra i due ventricoli e la parete posteriore del ventricolo sinistro. E anche le funzioni sistolica (contrazione) e diastolica (rilascio) risultavano danneggiate negli adolescenti obesi. In altre parole, i chili di troppo compromettevano il cuore da un punto di vista sia strutturale che funzionale. Secondo Bajraktari, "un'attivit? di educazione al cibo sano e all'esercizio fisico nelle scuole ? necessaria per prevenire obesit? e comparsa precoce di malattie cardiovascolari negli adolescenti, e di conseguenza negli adulti" del futuro. Per i ricercatori, inoltre, studi ulteriori dovrebbero cercare di chiarire se con un programma di dimagrimento ad hoc i danni cardiaci sono reversibili.
Fonte: Quotivadis
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