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Le ricerche di Gerona 2005

(01-07-06)Pi? giovani con la dieta



a cura di Kataweb Salute

Una dieta ipocalorica, ma nutrizionalmente bilanciata, sembrerebbe esser pi? potente dell'esercizio fisico nel rallentare i processi di invecchiamento anche nell'uomo. La restrizione calorica (CR), infatti, abbassa le concentrazioni di un ormone della tiroide chiamato triodotironina (T3), che controlla il metabolismo cellulare e l'omeostasi energetica dell'organismo. Non solo: un regime equilibrato di CR ? in grado anche di ridurre la concentrazione di una potente molecola infiammatoria, il cosiddetto tumor necrosis factor di tipo alfa (TNF-a). La combinazione di queste due condizioni, ovvero di bassi livelli di T3 e di un ridotto stato infiammatorio, potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel rallentare i processi di invecchiamento, riducendo il metabolismo basale e il danno ossidativo ai tessuti e alle cellule.
E' quanto emerge da uno studio progettato e coordinato da Luigi Fontana, ricercatore presso il Dipartimento di Sanit?? Alimentare ed Animale dell'Istituto Superiore di Sanit? e presso il Centro di Nutrizione Umana della Washington University School of Medicine (St. Louis, Missouri, USA). Lo studio, condotto nell'ambito di un progetto di collaborazione internazionale tra Italia e USA, ? stato pubblicato online sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.
I ricercatori hanno reclutato per la loro indagine 28 volontari sani, membri della Calorie Restriction Society americana, che per circa 6 anni hanno praticato un regime di restrizione calorica (in media 1800 calorie quotidiane), consumando comunque le quantit? giornaliere raccomandate di proteine e micronutrienti. Hanno anche reclutato due gruppi di controllo. Un gruppo di 28 individui che seguiva una tipica alimentazione occidentale e conduceva una vita sedentaria. Ed infine un gruppo di 28 atleti, che avevano la stessa quantit?? di massa grassa dei soggetti in CR, pur mangiando all'incirca 2700 calorie giornaliere.
"Abbiamo visto - sostiene Fontana - che la concentrazione di T3 era significativamente pi? bassa solo nei soggetti sottoposti a CR, mentre la concentrazione di tiroxina (T4) e quella dell'ormone tireostimolante (TSH) erano nella norma, permettendoci cos? di escludere una condizione di ipotiroidismo. Gli atleti, invece, hanno mostrato livelli di T3 e TNF-a praticamente identici a quelli trovati nei soggetti sedentari. La massa totale di grasso era la medesima in entrambi i gruppi (gli atleti e quelli sottoposti a CR), con la differenza che i soggetti in CR mangiavano almeno il 45% in meno di calorie. Questo suggerisce, senza dubbio, che la restrizione calorica produce anche nell'uomo degli effetti metabolici ed ormonali specifici, che sono indipendenti dalla quantit? di massa grassa, e che sono dovuti, invece, al ridotto apporto calorico, e quindi al ridotto flusso di energia che viene metabolizzato dall'organismo". Le stesse modificazioni del T3 e dei marcatori d'infiammazione, infatti, sono stati osservati anche nei longevi animali da esperimento sottoposti a CR.
Nonostante il T4 sia l'ormone pi? importante secreto dalla tiroide, la maggior parte delle azioni di questa ghiandola indispensabili alla crescita e allo sviluppo cellulare, sono mediate proprio dal T3. E' questo ormone che controlla la temperatura del corpo, il metabolismo cellulare e probabilmente la produzione di radicali liberi dell'ossigeno, tutti fattori importanti nel modulare i processi di invecchiamento. In uno studio d'osservazione pubblicato su Science nel 2002, infatti, ? stato visto che gli uomini che avevano una temperatura corporea pi? bassa vivevano pi? a lungo di quelli che avevano una temperatura pi? alta.
"L'esercizio fisico - continua il ricercatore - prevenendo l'accumulo di grasso addominale ? fondamentale nella prevenzione di patologie croniche, quali il diabete, le malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro, che riducono la durata media della vita, ma solo la restrizione calorica sembra esser in grado di rallentare l'invecchiamento primario dei tessuti e degli organi anche nell'uomo. In altre parole, una ridotta massa grassa ? un requisito necessario, ma non sufficiente per rallentare l'invecchiamento primario. Lo abbiamo constato anche negli animali da esperimento che la restrizione calorica ? in grado di aumentare sia la vita media che la vita massima (anche del 50%), mentre l'attivit? fisica aumenta solo la vita media".

http://www.kwsalute.kataweb.it/Notizia/0,1044,5150,00.html

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