(02-08-12) Iperglicemia a digiuno persistente predittiva di diabete tipo 2
Misure ripetute della glicemia a digiuno (Gad) offrono una migliore predizione
dell'incidenza di diabete rispetto a un singolo rilievo. In particolare, una
iperglicemia a digiuno persistente aggiunge una precisione sostanziale alla
predizione di diabete rispetto a una Gad alterata in modo transitorio. Questo
metodo risulta costo/efficiente e pu? essere utile ai fini del riconoscimento
precoce degli individui ad alto rischio. Sono questi i risultati di uno studio
giapponese retrospettivo di coorte, condotto dal 1998 al 2006 su 7.929 soggetti
con un'et? media di 53 anni al basale. I ricercatori hanno misurato l'incidenza
cumulativa del diabete e hanno effettuato sui partecipanti due misurazioni
della glicemia a digiuno, una al basale e l'altra al follow-up, classificate
come normali (<5,56 mmol/l) o alterate (5,56-6,94 mmol/l). L'incidenza
cumulativa e la densit? di incidenza del diabete sono risultate pari
rispettivamente a 3,5% (275 casi) e 7,3 per 1.000 anni-persona su un follow-up
medio di 4,8 anni. L'incidenza cumulativa tra i soggetti con alterata Gad a
entrambi gli esami (Gad alterata in modo persistente) ? stata di 30,4%,
rispetto a 0,6% di quanti avevano valori glicemici normali sia al basale sia al
follow-up. Il rapporto di rischio (hazard ratio, Hr) di sviluppare diabete,
corretto per possibili fattori confondenti, si ? attestato su 37,10 per Gad
alterata in modo persistente rispetto a Gad persistentemente normale. La Gad
alterata in modo persistente ha predetto il diabete con una sensibilit?
dell'80,7% e di specificit? dell'83,1%, laddove la Gad alterata solo al basale
ha predetto il diabete con una sensibilit? dell'86,9% e una specificit? del
74,9%. Un modello basato su entrambi i livelli glicemici a digiuno ha mostrato
una maggiore Auroc (area sotto la curva Roc) rispetto a quella basata sui soli
valori basali iniziali di Gad.
Fonte:
Diabet Med, 2012; 29(7):e75-81
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