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Le ricerche di Gerona 2005

(03-07-06) Fumo e obesit?: una associazione problematica



Obesit? e fumo di sigaretta sono fattori di rischio indipendenti non solo per le malattie cardiovascolari ma anche per diverse altre condizioni patologiche, sicch? negli individui che hanno un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30, o che sono fumatori abituali, la morbilit? e la mortalit? risultano significativamente aumentati. Secondo i dati epidemiologici disponibili un adulto obeso a 40 anni, sia esso maschio o femmina, rischia di vivere 6 o 7 anni in meno rispetto ad un suo coetaneo in normopeso. Sta ancora peggio, naturalmente, l'individuo obeso e fumatore la cui aspettativa di vita rispetto ad un normopeso non fumatore pu? accorciarsi addirittura di 13-14 anni.
Nel caso del fumo sembra inoltre dimostrata una correlazione fra il rischio e il numero di sigarette fumate quotidianamente. Negli USA la prevalenza dell'obesit? nell'ultimo decennio del XX secolo ? aumentata del 119% sicch? supera ormai il 30% la percentuale di individui con BMI>30 mentre i fumatori (nella popolazione adulta) sono quasi 46 milioni, pari al 22,5% del totale. ? molto probabile che la presenza contemporanea di entrambe le condizioni nello stesso individuo determini un aumento del rischio per la salute, ma non esistono dati epidemiologici che indichino in che misura lo status di fumatore e l'obesit? siano associate nella popolazione generale.
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal che ha elaborato i dati ricavati da una indagine sullo stato di salute della popolazione americana condotta nel 2003, attraverso un intervista, su oltre 29 mila soggetti adulti (>18 anni) indica che oltre 81 milioni di persone sono obese o fumatrici (il 41,5 % della popolazione adulta) e, di queste, 9 milioni presentano entrambe le condizioni, con una prevalenza leggermente maggiore per il sesso maschile e la razza Afro-americana laddove, sotto il profilo socio-economico, ? stata riscontrata una prevalenza assai pi? marcata negli individui con un livello inferiore di educazione e di reddito. Non sono state osservate invece significative variazioni all'interno delle diverse fasce di et?, ad eccezione degli over 65, ad ulteriore conferma che la coesistenza di fumo e obesit? sembra essere correlata ad una mortalit? precoce.
Per questa quota significativa di persone non esistono ancora dati validati e convincenti che indichino quale tipo di approccio terapeutico possa rivelarsi pi? efficace. Il problema appare in realt? tutt'altro che semplice da risolvere: in particolare, ? noto che smettere di fumare si accompagna spesso ad un rapido aumento di peso, variabile fra i 3 e i 5 kg, sia a breve che a lungo termine, ma non ? noto se, e in che misura, questo si verifichi anche nelle persone che sono gi? obese o in sovrappeso. D'altra parte, secondo alcuni esperti, le misure di incoraggiamento alla sospensione del fumo non dovrebbero mai essere adottate simultaneamente ad un programma finalizzato alla perdita di peso, pena il fallimento di entrambi.
Contribuendo a delineare un identikit pi? preciso di questo gruppo a rischio, l'indagine dei ricercatori della Columbia University pu? essere un buon punto di partenza per sviluppare nuovi protocolli di studio sul trattamento di un segmento di popolazione relativamente limitato ma certamente problematico.
A cura di Giancarlo Bausano
Bibliografia
Cheryl G Healton, Donna Vallone, Kristen L McCausland, Haijun Xiao, Molly P Green.
Smoking, obesity, and their co-occurrence in the United States: cross sectional analysis
BMJ, doi:10.1136/bmj.38840.608704.80 (published 12 May 2006)

Fonte: univadis.it

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